Quanto conosci davvero Zlatan Ibrahimovic? La sua vita e la sua carriera sono piene zeppe di storie che meritano di essere raccontate. Abbiamo estrapolato 5 episodi, 5 curiosità che hanno lasciato molti dei suoi fan a bocca aperta. Buona lettura!
Zlatan in Svezia è diventato un verbo sul dizionario
Chissà che un giorno anche sul vocabolario della lingua italiana non venga inserito il verbo “zlatanare”. Perché sì, in Svezia, la patria di Zlatan Ibrahimovic, il campione del Milan è anche un verbo. Nel 2012 l’ente che custodisce la lingua scandivava, lo Sprakradet, ha stilato 40 nuovi termini da introdurre nel parlato di tutti i giorni e tra questi ha aggiunto proprio “zlatanare”. In svedese si scrive “zlatanera”. Il significato è molto prossimo alla parola italiana “dominare” e letteralmente si traduce in “fare qualcosa usando la forza”. A guardare Ibra e le sue gesta in campo, il concetto appare chiarissimo. In Svezia è talmente acclamato che se un giorno decidesse di candidarsi al ruolo di Premier, beh, probabilmente straccerebbe tutti gli avversari. Per ora, però, nemmeno ci ha pensato.
Curiosità: Ibrahimovic ha comprato una chiesa
Il patrimonio di Zlatan Ibrahimovic è qualcosa di davvero incredibile. In tutta la sua carriera si conta abbia superato un guadagno complessivo di 300 milioni di euro. Cifra straordinaria. In parte, ovviamente, Ibra ha reinvestito i suoi ingenti stipendi in beni di lusso e proprietà. Tra queste, un appartamento a New York nel quartiere Tribeca, un palazzo di 700 metri quadri sul Lago di Como e una chiesa nel cuore di Stoccolma, rilevata per 11,8 milioni di euro con l’intento di trasformarla in un hotel. Ma non è tutto, vicino a Stoccolma possiede l’isola di Resaro mentre sul lago di Malaren quella di Davenso, a ovest della città, dove trascorre spesso il tempo libero dedicandosi ai suoi grandi hobby, la caccia e la pesca. E ancora, un’immensa dimora a Malmoe, luogo dov’è nato, e un cottage in una delle località sciistiche più famose di tutta la Svezia, Are.
La costola rotta in allenamento e le preghiere di Onyewu
Antonio Nocerino il giorno che incontrò per la prima volta Zlatan Ibrahimovic sui campi di Milanello se lo ricorda eccome. Di recente ne ha parlato in una intervista sui social media: al primo contrasto di gioco Zlatan scaraventò il povero Antonio a metri di distanza facendogli fin da subito capire il livello di allenamento che avrebbe, da quel giorno, dovuto affrontare. Ibra è fatto così: con il suo atteggiamento apparentemente aggressivo insegna, motiva, stimola i compagni di squadra – e spesso anche gli avversari dal carattere più forte – a dare qualcosa di più. Nel 2010 Oguchi Onyewu, “armadio” statunitense di origini nigeriane ingaggiato a parametro zero dal Milan un anno prima, se la vide ben più brutta di Nocerino: durante un allenamento con la sua stazza entrò in rotta di collisione con Ibra e gli ruppe – ovviamente senza volerlo – una costola. Zlatan reagì a modo suo, e d’istinto riempì di pugni il compagni di squadra. Anni dopo Ibrahimovic raccontò così l’accaduto: «La cosa più strana è successa dopo. Onyewu ha iniziato a pregare Dio con le lacrime agli occhi facendosi il segno della croce. Sono diventato ancora più furioso, sembrava una provocazione». Ibra oggi è decisamente meno rissoso di un tempo, anzi oseremmo dire tra i più tranquilli della ciurma di Stefano Pioli. Il campione è maturato da tutti i punti di vista.
Curiosità Ibrahimovic: CR7, un vero incubo!
Tra Zlatan Ibrahimovic e Cristiano Ronaldo scorre buon sangue, ma non sul campo. Da calciatori i due sono acerrimi nemici quasi al pari di Maradona e Pelè. La storia calcistica di Ibra è un concentrato di curiosità e aneddoti, come quello che lega lo svedese proprio al campione portoghese della Juventus. Ai tempi della Juventus (Ibra arrivò a Torino nel 2004 per poi lasciarla due anni più tardi, destinazione Barcellona), Adrian Mutu era suo compagno di squadra ma in qualche trasferta anche di stanza. L’ex attaccante rumeno rivela: «È ossessionato dalla perfezione, anche mentre dorme. Una volta, nel cuore della notte, si è svegliato e, agitato, si è messo a urlare: “Adi, sveglia! Ho avuto un incubo. Ho sognato che Ronaldo era più forte di me!”»
Il primo incontro con Mino: “Arrivò cibo per cinque…”
Molte delle sue fortune nel mondo del pallone Zlatan Ibrahimovic le deve al suo agente, Mino Raiola. Un altro stuzzicante aneddoto riguarda l’incontro, il primo, tra i due, il giorno che Zlatan decise di affidarsi alla sua procura per scalare la vetta del grande calcio. Nella sua autobiografia “Io, Ibra”, il bomber del Milan racconta: “Misi la mia bella giacca di pelle di Gucci, non avevo affatto intenzione di fare la figura del buzzurro, il mio orologio d’oro, e parcheggiai la Porsche proprio davanti all’albergo. Ma che razza di individuo era quello che entrò dopo di me? In jeans e T-shirt Nike e con quella pancia enorme, sembrava uno dei Soprano. Chi diavolo è questo qui? Dovrebbe essere un agente quella specie di gnomo ciccione? E quando ordinammo cosa credete, che arrivò un piattino di sushi con avocado e gamberetti? No, arrivò una valanga di roba, cibo per cinque, e lui divorò tutto come un dannato!”.