Martedì sera Gerry Cardinale sarà presente a San Siro per trascinare il Milan verso l’impresa (battere il PSG dopo lo 0-3 di Parigi) insieme ai 70mila sostenitori milanisti attesi sugli spalti. Pioli e i suoi ragazzi non possono più sbagliare: per tenere vive le residue speranze di qualificazione agli ottavi di finale di Champions servono punti pesanti nelle prossime e ultime tre sfide del Group Stage. Cardinale sbarcherà a Milano a inizio settimana e una volta in città potrebbe incontrare nuovamente Zlatan Ibrahimovic. Il ritorno dello svedese a Milanello è uno dei temi caldi delle ultime settimane. La fumata bianca (quella circa il nuovo accordo Ibra-Milan) è molto molto vicina…
Dal primo incontro avvenuto a Milano tra il gigante di Malmoe e il numero uno del fondo RedBird – spiega la Gazzetta dello Sport – “i contatti tra la proprietà a Zlatan sono rimasti vivi, vivissimi: Ibra ha parlato del possibile ritorno anche con l’a.d. Furlani e le riflessioni sono in corso, anche se chi conosce Zlatan racconta di un Ibra intrigato”. La pausa di riflessione è arrivata a un punto di svolta. Zlatan Ibrahimovic sta per sciogliere le riserve e accettare un nuovo incarico da dirigente nel Club che da oltre dieci anni considera la sua seconda famiglia.
“Un Ibrahimovic di nuovo a Milanello, magari nelle vesti di collaboratore di Pioli, a stretto contatto quotidiano con la squadra, farebbe tutti contenti – scrive la rosea -: l’allenatore, che con Zlatan ha saldato un asse determinante per riportare il Milan al successo in Italia, e lo stesso Ibrahimovic, coinvolto in un progetto che lo vedrebbe operativo”. Il ritorno di Ibra al Milan farebbe felice soprattutto lo spogliatoio, i giocatori come Leao, Giroud e Theo Hernandez, i senatori e i più giovani, di certo i nuovi arrivati. Tra tutti i volti del gruppo di Pioli il più sorridente sarebbe quello di Rafa Leao: il portoghese ultimamente sta avendo difficoltà a esprimersi in campo come vorrebbe e anche oltre i confini del rettangolo di gioco qualcosa non sta girando per il verso giusto. L’ex Lille (24 anni) non riesce a gestire la forte pressione proveniente dall’esterno e fatica a trovare riferimenti affidabili che lo possano supportare (è accerchiato da troppe figure che duellano tra loro per avere voce in capitolo sulla sua carriera). La sensazione è che l’unico in grado di poterlo aiutare concretamente possa essere Ibra. Per Leao Zlatan è un fratello maggiore acquisito: già un paio di stagioni fa il campione svedese lo motivò nell’affrontare con determinazione il suo primo vero esame di maturità. Poi superato da Rafa a pieni voti.