Vincenzo Montella ha provato un inedito 3-5-2 contro l’Atalanta: non si sono visti grandi miglioramenti nel gioco
Il gol con cui Gerard Deulofeu ha siglato il pareggio, al minuto 88 di Atalanta – Milan, permette al Diavolo di rimanere aggrappato al sesto posto; gli orobici, d’altro canto, festeggiano la matematica qualificazione all’Europa League dopo 26 anni. Magra consolazione per il Milan, che vede ridursi ancora il suo distacco dalla Fiorentina, vincente contro la Lazio, ma guadagna addirittura un punto sull’Inter, battuta in casa dal Sassuolo e ormai con un piede e mezzo fuori dalla corsa per l’Europa.
Esperimento riuscito a metà, quindi, quello di Vincenzo Montella. Archiviato il rodato 4-3-3, l’ex allenatore di Roma, Sampdoria e Fiorentina ha provato un inedito 3-5-2. Le principali novità si sono viste a centrocampo, con De Sciglio sulla linea mediana e Kucka esterno di destra: questa scelta, pur dettata da necessità, ha fatto discutere, in quanto Suso, un esterno di ruolo, è stato schierato addirittura come interno di centrocampo. Davanti ancora panchina per Bacca, con Lapadula e Delufeu a provare a pungere. L’ex centravanti del Pescara indubbiamente si sbatte e prova sempre a creare spazio e pericoli, ma l’esecuzione è spesso poco efficace. Tanto che, molte volte, i cross degli esterni sono finiti a vuoto in area.
Nel secondo tempo la squadra ha reagito molto meglio, cominciando a diventare davvero efficace con l’ingresso di Bacca. Il gol, fortunoso, di Deulofeu ha permesso al Milan di portare a casa un punto prezioso per difendere il sesto posto, ma tatticamente il 3-5-2 non è una certezza. Contro Bologna e Cagliari, per centrare l’Europa, l’imperativo è non sbagliare più; il modulo non va preso alla leggera, e questo non è il momento giusto della stagione per fare esperimenti.