Giacomo Bonaventura, rientrato dopo il lungo infortunio, ritrova un Milan potenziato sotto tutti i punti di vista. Ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport in cui parla di Montella, Mercato e della concorrenza a centrocampo. Ecco le sue parole.
«Montella? Le sue aspettative mi fanno piacere. Erano 7-8 anni che giocavo con continuità: ora spero di ritrovarla, perché se sto bene posso dare tanto. E’ stato un crescendo di emozioni. Prima il ritorno in Europa, poi l’arrivo di tutti questi grandi giocatori. Direi che questa è una rosa da vertice e soprattutto c’è una grande differenza con le ultime estati: negli anni scorsi le stagioni ricominciavano fra mille dubbi, stavolta no. Visti i piazzamenti degli ultimi anni, che non hanno rispecchiato le ambizioni e il valore del Milan, era logico cambiare un po’ drasticamente. Di certo chi c’era poteva fare di più. Sento parlare spesso della mancanza di uno zoccolo duro nello spogliatoio e concetti simili. Balle: la verità è che se siamo arrivati sesti o settimi è perché la rosa era da sesto o settimo posto. Lo scorso campionato, ad esempio, abbiamo pagato i tanti giovani: non puoi pretendere continuità di rendimento da giocatori con età così bassa».
«Obiettivo? Per vertice intendo chiudere fra le prime quattro. Non parlavo di scudetto. A oggi è ancora esagerato, confrontando la composizione delle rose, e poi c’è l’Europa League che porta via molte energie. E’ da giocarla per arrivare fino in fondo. All’inizio magari non è molto affascinante, ma dopo la coppa diventa decisamente bella. Non mi era mai capitato di assistere a un’estate del genere. Sono stati acquistati giocatori che a inizio mercato magari pensi “sarebbe bello arrivassero…”. Be’, sono arrivati davvero. Bonucci? Leo è un vincente, un perno della Nazionale, il suo arrivo è una cosa fantastica, non pensavo potesse venire sul serio. Per come lo conosco io, col suo carattere sarà molto utile in uno spogliatoio che arriva da anni tribolati, è destinato a diventare un punto di riferimento».
«Calhanoglu? Lo conoscevo per le sue punizioni incredibili, gli ruberò qualche segreto. Mi somiglia un po’, ha qualità da numero 10. Vedremo: quando si alza il tasso tecnico della squadra, la selezione la fa il campo. E poi chi c’è già e vede arrivare gente forte, non può che esserne stimolato. L’allenatore si confronta tutti i giorni con la dirigenza sul mercato in entrata e quindi sono tranquillo: stanno arrivando tutti giocatori di esperienza e personalità. Io comunque, pur senza strafare, vorrei andare al Mondiale in Russia. Gigio? Si è ritrovato in una centrifuga esagerata. Per come la vedo io, se prima gli si perdonava tutto, adesso verrà trattato come uno da cui cisi aspetta tanto. Inutile scandalizzarsi per i milioni dell’ingaggio: le cifre le fa il mercato. Procuratori? Fanno il loro mestiere. Se uno è bravo a ottenere certe condizioni, fa solo il proprio lavoro. E poi gli affari si fanno in due…».