Da Montolivo a Bonucci, il capitano cambia volto, nome, ma anche spessore caratteriale. Lo chiedevano i tifosi, lo ha voluto la società: il Milan torna a far la voce grossa anche in campo
Ore roventi in casa Milan, i rumors di mercato escono e in ventiquattro ore o poco più vengono messi nero su bianco. L’approdo di Leonardo Bonucci in rossonero ha quasi del clamoroso, sia per l’importanza del giocatore che per il segnale dato alle squadre italiane ed europee. Il Diavolo sta tornando, lavora per riaffermarsi con forza. E’ cambiata la proprietà, la dirigenza, il modo di fare mercato, ma sono variati anche i valori della rosa, così com’è pronto a mutare il carattere della squadra in campo. La fascia di capitano indossata nella scorsa stagione da Riccardo Montolivo è pronta a vestire il braccio di Bonucci. Una scelta forte, mossa che darà obbligatoriamente uno scossone emotivo alla squadra. Non serve ripercorrere la storia del Milan per accorgersi della grande differenza e di chi in qualche modo ne paga lo scotto.
PIù GRINTA, MAGGIORE CATTIVERIA E DETERMINAZIONE, MONTOLIVO CADE NEL TESTA A TESTA CON BONUCCI La notizia del passaggio al Milan del difensore ormai ex-Juve ha scosso l’ambiente, le indiscrezioni riguardanti la fascia di capitano stanno facendo il resto. Riccardo Montolivo, ma di riflesso anche Ignazio Abate e Jack Bonaventura escono offuscati dall’approdo di Bonucci in rossonero. Nessuna schermaglia, nessuna questione tecnica, ma da fuori traspare un certo stacco. In casa Milan sono cambiate le gerarchie e il metodo di assegnazione del ruolo di capitano. Nel recente passato, l’anzianità riferita alla militanza nel club era una credenziale fondamentale per il ruolo di leader in campo, l’aspetto caratteriale del giocatore indirizzava poi la scelta in maniera definitiva. Sul finire di stagione lo stesso Montella aveva detto di non trovare opportuni certi criteri di assegnazione. Secondo il Mister, il capitano non può essere il portiere (troppo lontano dall’azione e dall’arbitro), così come non dovrebbe essere obbligatoriamente un elemento cresciuto nella squadra, ma il giocatore che meglio rappresenta la squadra. I tifosi nei mesi scorsi avevano chiesto a gran voce un cambio netto, massimo il rispetto verso Montolivo, ma anche grande desiderio di rivedere un leader degno di nota. Il volto e la personalità di Bonucci sono una chiara indicazione, il Diavolo non varia solo gli effettivi in rosa, ma anche il piglio in campo. Grintoso, battagliero e marcato, se è vero che il capitano di una squadra rappresenta la stessa, il Milan ha fatto intendere chiaramente come volersi imporre in campo.