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Il Milan non molla lo scettro di “re del Mercato”. Yonghong Li rilancia, Fassone e Mirabelli si adoperano, mentre Montella e i tifosi gongolano. Sembra passata una vita dai tempi del “Condor”

«E non finisce qui…» era questa la frase che ha reso celebre Corrado Mantoni, mitico conduttore televisivo della Corrida. Le stesse parole, ma con marcato accento cinese sono state pronunciate da Yonghong Li, presidente del Milan. I tifosi rossoneri sono passati dal dover digerire le continue uscite culinarie (spesso infruttuose) dell’ultimo “Condor” Adriano Galliani, al capacitarsi dell’ennesimo acquisto effettuato dalla triade Li-Fassone-Mirabelli. Impossibile riuscire a descrivere le forti emozioni provate dai supporters milanisti, soprattutto relazionate ai prossimi colpi, nomi di assoluto spessore. Da Belotti a Morata fino ad arrivare a Kalinic, varia l’appeal mediatico di ognuno, ma il livello qualitativo è assolutamente alto. Montella sa che in qualsiasi caso potrà godere di un top-player, forse anche più di uno.

LA CACCIA AL CENTRAVANTI è APERTA, MA NON è L’UNICA – Una punta centrale sarà con tutta probabilità la ciliegina sulla torta del Milan, ma più di un indizio lascia presagire che non sarà l’unica. Le confermatissime indiscrezioni su Renato Sanches del Bayern Monaco provano questo sentore, la posizione di Ghezzal (parametro zero ex Lione) unite alle parole di Mirabelli, chiudono in cerchio in maniera perfetta. Il Milan farà ben più di qualcosa in questa seconda parte di mercato, fermo restando che il più e bene è già stato fatto. La squadra sulla carta pare allestita con criterio e ricca in ogni reparto, le cessioni potranno aprire qualche nuovo scenario. Il centrocampo va perfezionato, così come l’attacco che vedrà partire anche Bacca e Niang, mentre in difesa, si attendono novità su Paletta e Zapata, legati a doppio filo nella trattativa per Belotti. Fassone e Mirabelli per quanto fatto finora meritano la promozione a pieni voti, ma c’è una lode ancora da conquistare, sempre che non abbiano perso l’appetito come l’ultimo “Condor” avvistato nei paraggi di Milano.

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