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Gigio Donnarumma e un futuro tutto da decifrare, altalenante come le giornate più vivaci della Borsa europea. Mino Raiola preme per allontanarlo da Milano e dal suo Milan, la dirigenza risponde picche e il ragazzo cosa fa? Lui si trova bene, ogni occasione utile cerca di riconquistare i propri tifosi e intanto guarda avanti senza alimentare polemiche. Tutti lo danno come prossimo all’addio, ora proviamo a vedere perché Gigio dovrebbe restare in rossonero.

DONNARUMMA DOVREBBE RESTARE PERCHè

1) «Al Milan sto benissimo, qui ho trovato una famiglia». Parole che potrebbero sembrare di circostanza, non, se sono confermate da tutti gli elementi della squadra. Se si sta bene perchè andarsene?;

2) La grande passione per il Milan e la mission (impossible?) di entrare nella storia del club da longevo protagonista e non da comparsa temporanea;

3) Titolare inamovibile nella sua squadra del cuore, amato dai tifosi (soprattutto i più piccoli) e uomo immagine del club, tanto in Italia quanto all’estero. La dirigenza ha iniziato a puntare anche su di lui per coinvolgere le nuove generazioni;

4) Contratto e ingaggio da top-player. Alla sua età Gigio si è già sistemato inserendosi tra i giocatori più pagati in circolazione, pur avendo vinto un solo trofeo da professionista;

5) Ampi margini di crescita e step da completare, tanti anni di carriera davanti e tempo per valutare con massima lucidità e serenità il proprio percorso calcistico;

6) Reina uno stimolo, un “maestro”, ma non un problema. Il Milan che in questa stagione ha ben figurato in Europa League (peccando solo di esperienza), vorrebbe il prossimo anno esibirsi in maniera ancor più degna e magari arrivare in finale, sempre che non riesca a centrare la zona Champions. L’ingaggio dello spagnolo va nella direzione di voler innalzare il livello medio della rosa tanto in qualità, quanto in esperienza, garantendo a Gigio un degno sostituto e a Gattuso una valida alternativa. Non necessariamente l’uno scaccia l’altro;

7) Dall’esperienza dei vari Shevchenko, Thiago Silva, Kakà, Robinho, Verratti, Cavani, Lavezzi, Morata, Van der Wiel, Balotelli, Dzeko, ma anche Andrè Gomes (per citarne uno ingaggiato dal Barça dei sogni) e tanti altri, non sempre migrare all’estero o approdare in un ricchissimo club, fa rima con successo personale. Magari con dollari o euro, ma non per forza con soddisfazione, divertimento e definitiva consacrazione. A Milano Gigio ha tutto: ambiente familiare, amicizie, parentele varie, stima dei compagni, della dirigenza e dei tifosi (che però lo vorrebbero vedere più maturo, forte caratterialmente e meno vincolato a Raiola);

8) Ristretta schiera di destinazioni: Real Madrid, PSG e pochissime altre, sono esigue nel numero le piazze interessate a Donnarumma e in grado di garantirgli o per assurdo ritoccare verso l’alto, l’ingaggio attualmente percepito al Milan. Raiola forzerebbe la mano per portare Gigio laddove il compenso risulterebbe maggiore, nel caso del Paris Saint Germain va sottolineato come nonostante i milioni sperperati negli anni, sia magro lo score dei trofei conquistati a livello europeo;

9) A riassumere il tutto: con un ingaggio spaziale già garantito, una fama accresciuta, lo status di top-player, titolare e beniamino già acquisiti e la stima rinnovata a più riprese dall’ambiente, a Gigio non resta che rimanere al Milan (sua squadra del cuore) per ripagare società e tifosi con quelle parate, quei successi e quei trofei che ad oggi sono fermi a quota uno.

 

 

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