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Il calcio di provincia, il sisma nelle Marche, il Camerino e i suoi gioielli, il futuro di Felicioli, quello del Milan, le difficoltà nella gestione di un club e un dilemma sciolto: l’allenatore fa la differenza. Di tutto questo ha parlato in esclusiva per Daily Milan Domenico Quadraroli, presidente dell’ASD Camerino Calcio. Il numero uno biancorosso ha descritto la società camerte, una realtà viva e operativa nonostante il sisma che ha colpito la città e il territorio marchigiano. Quadraroli si è poi soffermato su Felicioli e ha “consigliato” Massimiliano Mirabelli, alle prese con la campagna di rafforzamento del Milan.

Quello del Camerino Calcio è un settore giovanile che negli anni ha visto emergere parecchi talenti, uno tra i più importanti Gian Filippo Felicioli: ci sono attualmente altri profili che potrebbero attrarre le big del calcio italiano?

«Sì, ci sono alcuni ragazzi interessanti, anche se in giovanissima età non è facile individuare quegli elementi in grado di poter avere una carriera ad alti livelli, perchè nel giro di un anno la situazione può variare. Abbiamo diversi elementi del 2002 e 2003 interessanti, tra cui Vitali che nelle scorse settimane ha debuttato in Prima squadra (il Camerino milita nel campionato marchigiano di Promozione gir. A ndr), nonostante abbia solo 15 anni. Vitali potenzialmente potrebbe fare qualcosa di buono».

Un altro nome?

«Direi Cottini, è un giocatore che ci ha permesso di fare il salto di qualità. Attualmente è fuori per un infortunio rimediato con la Rappresentativa, cosa che ci penalizza per questo finale di campionato. Una grossa defezione per il Camerino».

Parliamo di Felicioli, un ragazzo di proprietà del Milan a voi particolarmente a cuore. A Verona ha vissuto una stagione caratterizzata più da ombre che da luci: che consiglio si sente di dargli?

«Non mi sento di potergli dare un consiglio particolare, purtroppo si è trovato in una situazione calcistica complicata. E’ approdato in una squadra che sin dal primo giorno ha dovuto lottare per la salvezza. Questo non aiuta l’inserimento di un giovane e anche moralmente è una situazione molto complessa. La scorsa stagione ad Ascoli aveva fatto molto bene, anche quest’anno vedendo le apparizioni che ha fatto, secondo me ha delle importanti potenzialità. Per crescere in maniera più agevole dovrebbe approdare in una società con delle esigenze di classifica meno incombenti. Un ragazzo come Gian Filippo può venire fuori molto bene, ma necessita di giocare».

Società con problemi di varia natura, il Milan è alle prese con il Fair Play finanziario: da Presidente, quanto è difficile mandare avanti un club calcistico?

«Non so a livello professionistico, ma è comunque difficilissimo soprattutto nei dilettanti, dove i soldi sono sempre di meno e i costi di gestione altissimi. Una società come quella del Camerino vanta 12 squadre tra Prima e settore giovanile, il problema più grande è legato ai costi altissimi. Per andare avanti serve un sacrificio da parte di tutti e qualche aiuto economico».

A proposito di: aiuti, situazioni difficili, campo e uomini determinanti. Le dico: sisma, Camerino Calcio, Giuseppe Santoni e Milan, Gattuso. Un allenatore fa la differenza?

«Assolutamente sì, l’allenatore in una società conta più del 30%. Nella nostra squadra si vede chiaramente la mano del Mister, abbiamo una rosa che tecnicamente è molto inferiore alle avversarie, ma abbiamo un allenatore serio e preparato che fa lavorare bene i ragazzi e ha creato un bel gruppo. Ecco, la nostra forza è il gruppo. Santoni può essere paragonato a Gattuso per grinta, ma anche per quanto fatto all’interno dello spogliatoio. Entrambi hanno lavorato sul gruppo preferendolo ai nomi. Nel calcio serve passione e voglia, un allenatore bravo è importantissimo».

Parlando di mercato: chi sacrificherebbe dell’attuale rosa del Milan per poter operare al meglio nel mercato estivo?

«Sinceramente sacrificherei Donnarumma. E’ un ragazzo giovane, un portiere molto forte e che può ancora migliorare, ma è supervalutato. Nel calcio non si possono dare delle valutazioni esorbitanti ad un ragazzo di appena 19 anni. A quelle cifre e a quegli ingaggi, si dovrebbero avere dei campioni già formati, quindi se dovessi scegliere chi cedere per rinforzare il Milan, più di altri cederei Donnarumma».

Stadio L. Luzi Camerino – Sfondo SAE (post-sisma)
Daily Milan

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