Ecco le dichiarazioni rilasciate da Adriano Galliani prima a TeleRadioStereo e poi dalla sede della Lega Calcio.
Adriano Galliani ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di TeleRadioStereo. Tra gli altri argomenti, si è soffermato particolarmente sulla nuova politica adottato da qualche anno a questa parte dal Milan: «Non potevo immaginare che il Milan facesse così bene in questa stagione ma avevo grandi speranze, perché la politica adottata dal Presidente Berlusconi e dal sottoscritto sapevamo potesse darci delle soddisfazioni. Il calcio italiano ha delle necessità, tra cui quella di cambiare strada, è inammissibile pensare di competere con chi come il Real Madrid del mio amico Florentino Perez può permettersi di spendere cifre per noi impensabili. Proprio Florentino mi ha recentemente spedito dei volumi in cui è raccolta la storia recente del Real riguardo bilanci e movimenti di mercato. A leggerlo c’è da farsi venire il mal di testa».
Sul futuro del Milan una volta ultimato il closing: «Il Milan c’era prima di Adriano Galliani e ci sarà anche dopo Adriano Galliani. Due giorni fa è venuto a trovarmi in ufficio Altafini, che vinse da protagonista la Coppa dei Campioni. Io ero bambino e andai a vedere quella partita a Chiasso perché la trasmetteva solo la televisione svizzera. Ciò significa che il Milan già vinceva e continuerà a farlo anche quando non sarò più dirigente. Chiaro che fino a quel momento continuerò con passione e professionalità a fare questo lavoro».
Sullo stadio di proprietà: «Per noi e per l’Inter non esiste un problema stadio di proprietà perché abbiamo San Siro come casa. Quella dello stadio è una questione che stanno giustamente affrontando le società che devono avere un impianto che possa portare un indotto oltre a un miglioramento della fruibilità per i tifosi. La Juventus è riuscita a realizzarlo e anche per questo riesce a primeggiare. Anche se noi club italiani non possiamo pensare di arrivare subito al livello dei top club europei».
Sui giovani italiani: «Voglio essere ottimista per il nostro movimento perché i giovani che stanno crescendo sono forti. Noi abbiamo Donnarumma, Locatelli, Romagnoli. Giovanissimi, ce ne sono tanti altri e tanti altri li stiamo forgiando, questa è la strada da seguire, questa è la nostra politica ma anche quella di tante altre società italiane che hanno capito come andare avanti».
Su Montella: «Lo abbiamo aspettato, aveva una clausola, puntavamo su di lui, è stato un lungo corteggiamento ma volevamo lui e stiamo vedendo perché. Ha creato un clima ideale, sta lanciando i giovani, il Milan ha un’identità. Siamo contenti di avere fatto la scelta giusta».
Le dichiarazioni dalla Lega Calcio
«Le notizie positive arrivano dalle buone prestazioni di Sosa e Gustavo Gomez. Ieri sera non hanno giocato Romagnoli, Bacca, Niang, abbiamo qualche giocatore per il girone di ritorno. È un periodo che giochiamo spesso con la Juventus, prima la finale di Coppa Italia. Qualche anno fa ci capitava con il Barcellona, ora con loro e sono sfide molto eccitanti. Suso e Bonaventura? Io le regole del calcio le conosco, ho fatto 10 anni di Monza e 31 di Milan, chi vince è un bel ragazzo e il resto è un ricordo. Non bisogna eccitarsi quando si vince. Deulofeu? Nessuna novità, non ci sono ancora risposte, se arriva bene sennò stiamo come stiamo. Mihajlovic? Non l’ho visto, ci sentiamo ogni tanto al telefono, ho un bellissimo rapporto con Sinisa. Non ho mai parlato con la Juventus per De Sciglio, ha un contratto di 18 mesi, abbiamo tutto il tempo. Rinnovo? Voi lo sapete benissimo, il Milan è un periodo… Ci sono dei contratti fra potenziali venditori e acquirenti, la cifra dev’essere zero. Nel primo mercato prendemmo Braida e vincemmo il campionato».