Tra positivi e negativi (in entrambi i sensi, è proprio il caso di dirlo) e in un anno tragico dove la pandemia si è presa la scena, il Milan è tornato a fare il Milan. E com’era prevedibile, a qualcuno più in basso dei rossoneri in classifica (quindi tutti) questo non va a genio.
Record e teorie
Prima era solo un fuoco di paglia, poi era il Covid, poi era Ibra e adesso sono i rigori. Nel frattempo, a suon di critiche e rosicamenti, il Milan di Stefano Pioli continua a vincere. Domenica in un campo difficile e sempre ostico come quello di Genova, il Milan ha sfatato altri tabù e scritto altri record…ormai non riusciamo più a tenerne il conto. E pensare che doveva essere solo un momento di forma, come diceva e scriveva qualcuno. In verità, non possiamo mentire, inizialmente lo pensavamo pure noi. Non eravamo abituati a ribaltare la Juve e a vincere gli scontri diretti, a giocare bene e a convincere. Poi però noi ci siamo ricreduti, mentre gli altri hanno proseguito le loro teorie, tanto divertenti quanto prive di fondamento.
Ah, senza Ibra…
Siamo così passati al movimento politico-calcistico dell’Ibradipendentismo, come se fosse una colpa avere in squadra uno dei giocatori più forti della storia del calcio. È certo il fatto che senza Zlatan in campo nelle partite che contano si parta svantaggiati, non ci vuole un genio a capire che uno così è meglio averlo che non (pensare che quando è arrivato doveva solo svernare…). Nel calcio come nella vita c’è una cosa sola non opinabile: la matematica e i suoi numeri. E i numeri ci dicono che senza Ibrahimovic questa squadra ha giocato 13 partite dal suo ritorno a Milanello, e scritto 10 vittorie e 3 pareggi. All’inizio della cavalcata post lockdown il Milan era decollato con due vittorie in campionato contro Lecce e Roma, e indovinate un po’? Ibrahimovic non giocava. La partita probabilmente più bella della gestione Pioli è stata segnata da un 5-1, vittima il Bologna, e indovinate un po’? Ibrahimovic ha chiusa da peggiore in campo. Questo Milan vince e convince, con o senza un campione come Zlatan Ibrahimovic. Domanda: la Juve invece? Senza Ronaldo riesce a vincere? I numeri dicono altro.
Rigore per il Milan!
Sfrattata quindi la teoria di Zlatan si è passati a un’altra tesi ancora più simpatica ma anche qui priva di fondamento. Il Milan è la squadra con più rigori a favore in questo campionato, è un dato evidente, ma è altrettanto vero che i rigori assegnati c’erano tutti (tranne solo quello contro la Roma che tuttavia ha pareggiato il penalty inesistente segnato da Veretout). Sarebbero piuttosto da analizzare molti errori arbitrali commessi ai danni dei rossoneri. “Rigore per il Milan” è una frase diventata hashtag sui social e tema di numerosi post e commenti. Da riderci su insomma. Con la consapevolezza che questa squadra è forte e competitiva sotto molti punti di vista e, detto con qualche gesto scaramantico, può provare a scucire lo scudetto alla Juventus. “A maggio vediamo dove sarete” è l’ultima frase scritta da chi oggi guarda, da dietro, le spalle del Diavolo (tutti, giusto per ribadire il concetto). Una frase che rappresenta il momento di forma dei ragazzi di Pioli usata come scudo dai cugini di periferia. Significa che, oltre a essere forti e completi, Ibra e i suoi allievi sono anche molto temuti. “E’ Il rumore dei nemici”, come diceva qualcuno ben noto da quelle parti.