In esclusiva ai nostri microfoni, Massimo Caputi parla di Vincenzo Montella e del closing Milan.
Massimo Caputi, noto opinionista e giornalista, ha parlato in esclusiva ai microfoni de il vero Milanista. Con il nostro gradito ospite, alla vigilia del match tra Roma e Milan, abbiamo discusso di Vincenzo Montella e del closing Milan.
Caputi, il caso Strootman riesce ad aggiungere un pizzico di pepe a questa sfida di alta classifica?
«Non credo, lo aggiunge più a Roma Juventus che alla partita col Milan, che si è tenuto alla larga da questa vicenda. Io credo che la sentenza della Corte Federale sia giusta, perchè non c’erano gli estremi per la squalifica di Strootman attraverso la prova tv. Semmai poteva essere fatto in campo da Banti. Da un punto di vista morale comunque l’atteggiamento dell’olandese è da criticare».
Spalletti e Montella: non è che -magari fare qualche anno- potremo vederli seduti a panchine incrociate?
«È possibile, perchè no. Montella ha la possibilità di un futuro giallorosso, gli spettava forse già quando venne scelto Zeman. Ha già avuto una carriera di grande livello. Spalletti è un allenatore più collaudato, e potrebbe essere il tecnico giusto per un Milan cinese o italiano che sia».
Ha fatto bene il Milan a cedere El Shaarawy alla Roma e ha fatto bene la Roma a cedere Romagnoli al Milan?
«Direi di sì. El Shaarawy aveva bisogno di nuovi stimoli, di una nuova piazza magari non sua, proprio per poter dimostrare quelle che erano le sue qualità. Su Romagnoli, la Roma non aveva tutte queste certezze sul giocatore, e avendo realizzato una buona cifra ha poi ceduto al Milan un valido difensore».
Lei crede al closing, o è una telenovela infinita che non si chiude mai?
«Diciamo una cosa: fino a adesso è sembrata una telenovela. Prendo, poi lascio, e ancora riprendo. Però io credo che quando si tratta di versare soldi importanti, 100 milioni nella prima parte e altri 100 ora, non penso che sia una cessione che non si farà. Sarà un Milan non più totalmente di Berlusconi».
Non è che sia al Milan che alla Roma, dopo Sensi e Berlusconi, assisteremo a gestioni di transizione?
«Della Roma non penso: sono oramai 6 stagioni della gestione americana, e c’è stabilità. Dobbiamo abituarci in Italia a club che sono in mano a dei gruppi, con un modo diverso rispetto al passato nella gestione. L’importante è che siano persone serie, proprietà sicure».
Salah è un giocatore che rompe gli equilibri: Totti riprenderà le chiavi del gioco della Roma?
«È vero che la Roma con l’assenza di Salah perde un giocatore capace coi suoi strappi di rompere gli equilibri. Ma ci sono Perotti e anche Dzeko a livello realizzativo. Totti è un campione che -se messo al posto giusto e al momento giusto- può regalare giocate importanti».
Si ringrazia Massimo Caputi per la cortese disponibilità.