Mauri vicino all’addio, dopo la conferma voluta da Gattuso lo scorso inverno. L’argentino, non ha saputo sfruttare l’occasione concessa
Lo scorso gennaio, Gennaro Gattuso si impuntò alla partenza di Josè Mauri (22) dal Milan. La dirigenza aveva pensato ad un prestito, un’occasione per il giocatore per rimettersi in condizione e magari trovare acquirenti, vista la prossimità della scadenza contrattuale. Il Mister rossonero però chiese fermamente di trattenere il mediano, complice anche la panchina corta e le defezioni sul reparto di centrocampo. Mauri rimasto in rossonero recuperò dall’infortunio patito ad inizio della scorsa stagione, ma non trovò quella costanza d’impiego arrivando così ad oggi. Dopo l’incontro avvenuto ieri in Casa Milan tra la dirigenza e l’agente dell’argentino, si è dedotto che il ragazzo è destinato a lasciare i rossoneri. Appena 14 presenze al cospetto del Diavolo, Mauri è al passo d’addio, senza aver lasciato quel segno che in molti speravano. Inizialmente paragonato a Mascherano, l’argentino in realtà non si è saputo imporre, né in quel di Milanello, né in prestito, dal quale è sempre tornato senza particolari proclami al seguito. La scadenza del contratto il 30 giugno 2019, impone al Milan 3 soluzioni: il prestito annuale con “scivolo” fino alla naturale scadenza del contratto e stipendio risparmiato per il club di via Aldo Rossi, la cessione per incamerare cash – poco – da riutilizzare nel mercato o il rinnovo, ipotesi oggi quanto mai remota.