Ancora Rafa, ancora lui, ancora qui a discutere sul suo futuro: cos’è Leao, “più Mbappé o Balotelli” si era domandata la Gazzetta dello Sport dopo l’errore davanti alla porta contro il Newcastle. Quella, a conti fatti, è stata una delle poche giocate significative dell’ex Lille nelle ultime uscite tra campionato e Champions League. A Parigi mercoledì sera il vuoto, a Napoli nel weekend stesso esito: Leao non ha inciso, a parte qualche spunto in velocità e una conclusione fulminea non ha mai creato occasioni vere per mandare in gol i compagni. L’involuzione preoccupa e va curata il prima possibile. Un problema certamente di vestito da indossare in campo, di posizione nel sistema di gioco che Pioli ha plasmato in estate insieme alla dirigenza… C’è però anche dell’altro: attorno a Leao ci sono troppi agenti.
I protagonisti – spiega la Gazzetta – sono gli stessi scesi in campo durante la trattativa che mesi fa aveva portato al rinnovo del contratto con il Milan: “Jorge Mendes, storico agente di Rafa; Ted Dimvula, agente francese con cui Leao ha firmato una procura valida fino a febbraio 2024; papà Antonio, che per Rafa è quasi un agente aggiunto. Leao in queste settimane è strattonato. Mendes è logicamente in apprensione: punta ad arrivare a febbraio, quando scadrà l’accordo tra il 10 e Dimvula, per prendere il controllo delle operazioni. Dimvula, spalleggiato da papà Antonio, invece vuole rinnovare l’accordo per diventare a tutti gli effetti il procuratore di Leao”. Fuori dal campo il portoghese non ha un chiaro punto di riferimento e di appoggio, è circondato da troppe voci, si vede nel mezzo di un duello e anche per questo costantemente sotto pressione.
La situazione intricata degli agenti, le critiche che dall’ambiente (dai tifosi in modo particolare) stanno ogni giorno di più piovendogli addosso non lo aiutano. Sotto mira ovunque si volti, per un ragazzo di 24anni è decisamente troppo. Ecco perché quella reazione aggressiva contro Pioli al cambio con Okafor nella ripresa di Napoli. Per Rafa è sembrato uno sfogo non tanto per la decisione dell’allenatore quanto per la bolla nella quale è stato ingabbiato e per il peso eccessivo sulle spalle che da settimane è chiamato a sostenere (e che non riesce a gestire come vorrebbe, offrendo cioè sempre prestazioni di alto livello). A proposito: Rafa sul volo di rientro direzione Milano l’altra notte ha avuto un confronto chiarificatore e costruttivo con Stefano Pioli. Tutto è assolutamente rientrato.