Una partita che avrebbe dovuto giocarsi a metà marzo, alle porte della primavera, ma che fini, insieme alle abitudini di molti italiani, nel tunnel dell’emergenza Covid per riemergere ben tre mesi dopo con gli stadi vuoti ed un’atmosfera quasi surreale ma riscaldata dal sostegno e la cooperazione di tutti. Lecce-Milan nell’anno 2020 si giocò per la ventisettesima giornata di Serie A nella serata del 22 giugno e quella fu proprio la ripresa dell’attività per un campionato che, in ogni caso, doveva essere terminato. La lunga estate calcistica post esplosione della pandemia iniziò proprio in quel weekend con un Milan che con l’affiatato centrocampo Kessie-Bennacer ad innescare Bonaventura, Calhanoglu e Rebic puntava a concludere in bellezza il campionato con la conquista di un posto in Europa.
Il Lecce, da inizio campionato in difficoltà e nelle estreme retrovie, non sembra un’ostacolo insormontabile per la compagine di Pioli che, seppur da pochi mesi sulla panchina del Milan, sembra aver trovato una direzione positiva e futuribile per la squadra. Il Milan parte bene e dopo un paio di occasioni non del tutto nitide il gol del vantaggio arriva con Samu Castillejo che sfrutta al meglio un cross basso e teso dalla destra insaccando l’ 1-0. L’ ex Lapadula ci prova ma è una leggerezza difensiva rossonera al nono del secondo tempo a regalare l’occasione del pari al Lecce che sfrutta il rigore concesso per una leggerezza del giovanissimo Gabbia per pareggiare con Mancosu.
Palla al centro e nuovo vantaggio del Milan con Jack Bonaventura prontissimo a sfruttare una respinta difettosa del portiere giallorosso per un facile tap-in. Il Lecce si riversa in attacco ma viene punito immediatamente (e siamo al 12esimo minuto) da un secco contropiede di Rebic che, partendo dalla propria metacampo, si fa 50 metri palla al piede col solo portiere giallorosso Gabriel (ex Milan) davanti prima di batterlo con facilità. Il poker viene calato a venti minuti dalla fine con il subentrato Rafa Leao (all’epoca poco più che una promessa e spesso in panchina) che sfrutta perfettamente di testa in tuffo un bel cross dalla destra di Conti. 1-4 e buoni auspici per il proseguimento dell’era Pioli che quell’anno riuscì a qualificarsi per l’Europa League mettendo le basi per le successive ottime e vincenti stagioni del suo Milan.