Dress code casual, nulla di eccessivo o elegante. Chukwueze ha sfoggiato ad esempio un maglione blu Balenciaga, con i pantaloni neri è sembrato quasi un giocatore dell’Inter, fuori contesto. Alla cena organizzata ieri sera dal capitano del Milan Davide Calabria erano presenti tutti, squadra e staff tecnico, mister Pioli ovviamente in prima linea. Leao si è presentato con una t-shirt bianca, anonima, giubbotto beige in tinta con i pantaloni, sneakers classic white per mantenere il profilo basso. A due giorni dall’Udinese il Milan ha fatto quadrato, ha stretto ancora di più viti e bulloni, e ha scelto come location un ristorante di Milano nel cuore pulsante della città.
Un gesto, quello di Calabria apprezzato da tutto il gruppo e applaudito anche dalla Proprietà. Dopo lo tsunami di critiche e polemiche abbattutosi addosso a squadra e allenatore in settimana, il Milan ha dato una chiara risposta all’ambiente che lo circonda: “Potete anche metterci l’uno contro l’altro, noi restiamo uniti, anzi lo siamo ancora più di prima”. La verità è alla luce del sole: lo spogliatoio non sta remando affatto contro Stefano Pioli – come qualche sapientone ha affermato dopo i ko contro Juventus e PSG -, non c’è alcuna frizione nel rapporto tra giocatori e staff tecnico. C’è il Milan, compatto e determinato a rialzarsi dopo una settimana di buone prestazioni ma di risultati opachi, nati per errori che possono risolversi con il lavoro, serenamente.
Il messaggio lanciato dai rossoneri è arrivato forte e chiaro. Da mercoledì il Diavolo sta preparando la sfida di campionato contro l’Udinese, in programma domani sera a San Siro, poi da domenica la testa sarà indirizzata esclusivamente sul match di Champions League contro il Paris Saint-Germain. Al Meazza in settimana ci sarà anche Gerry Cardinale a spingere i suoi ragazzi, la missione è una e una sola: per tenere vive le speranze di qualificazione agli ottavi di finale, si può solo vincere. Anzi: si deve.