G. DONNARUMMA 6
Sul 2-0 nega il gol a Lukaku. È il preludio del definitivo tris. Non può nulla sulle marcature nerazzurre.
CALABRIA 5
Perisic lo mette spesso in difficoltà. Davide non era in giornata, così come tutta la squadra.
KJAER 5,5
Nel primo tempo fa il muro e permette al Milan di andare al riposo con un solo gol da recuperare. Ma giocare con un Romagnoli così – non ce ne voglia il capitano – è davvero molto difficile.
ROMAGNOLI 4,5
Per il terzo derby consecutivo esce male su Lukaku facendosi sempre bruciare in velocità. Poi prova a prendergli le misure, ma non ci riesce. Chapeau al nerazzurro, ma è stata l’ennesima prova deludente del capitano.
HERNANDEZ 6
Uno dei migliori. Sfiora il gol del pari nel primo tempo e si fa sempre trovare pronto in fase offensiva.
TONALI 6
Sandro è l’unico raggio di sole. Gioca un bel derby a centrocampo, lotta e smista palloni. Handanovic gli nega il gol della consacrazione. Ma prima o poi questo arriverà.
(Dal 22′ st MEITÈ 6: entra bene in campo. Combatte in mezzo e prova anche a rendersi pericoloso con una conclusione parata dall’estremo difensore nerazzurro).
KESSIE 5,5
Non perfetto. Recupera un buon numero di palloni ma anche lui non li gestisce sempre al meglio. Di poco insufficiente.
SAELEMAEKERS 5,5
Il solito Alexis che corre per tutta la fascia, spesso è anche troppo irruento. Qualitativamente va rivisto.
(Dal 22′ st LEAO 6: meritava una maglia da titolare e l’ha dimostrato).
CALHANOGLU 5
La delusione più grande. Ci aspettavamo molto di più. Dopo Romagnoli è il peggiore.
REBIC 5,5
Brutto primo tempo, si sveglia nel secondo, diventando pericoloso per la retroguardia nerazzurra. Non abbastanza da meritarsi però la sufficienza.
IBRAHIMOVIC 5,5
È l’unico a rendersi davvero pericoloso. Handanovic gli chiude lo specchio con due miracoli che avrebbero potuto cambiare nettamente il derby. Peccato.
(Dal 30′ st CASTILLEJO SV)
PIOLI 5
Per l’ennesima volta il Milan entra in campo piatto. Per l’ennesima volta il Milan, quando perde, lo fa in maniera netta (Lille, Juve, Atalanta, Spezia). Sempre dalla parte del mister, il suo resta un’ottimo lavoro. Ma ora non bisogna perdere la testa.