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Analisi

Milan-Porto finisce 1-1, un pareggio stretto e che serve a poco

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Alla quarta giornata di Champions League arriva il primo punto per il Milan, che a San Siro sblocca finalmente la propria classifica, nonostante la qualificazione al prossimo turno rimanga molto complicata. La partita di ieri sera contro il Porto è stata un susseguirsi di alti e bassi, dove i rossoneri, dopo l’iniziale vantaggio portoghese arrivato al 5′ minuto con Luis Diaz, sono riusciti a rimettere la gara sui giusti binari, pareggiando e anche avendo sul finale più di una chance per vincere il match.

Un primo tempo in stile Oporto

Il gol subito a freddo ha inevitabilmente compromesso l’intera prima frazione di gioco, in cui è sembrato di rivedere la partita d’andata a Oporto. I ragazzi di Stefano Pioli hanno infatti sofferto la pressione alta dei portoghesi, che galvanizzati dal vantaggio flash di Luis Diaz, autore del gol vittoria all’andata, hanno subito messo alle corde i rossoneri. Gli errori sono stati soprattutto tecnici, in particolar modo in fase di impostazione e di costruzione, dove il Milan ha avuto difficoltà a sviluppare delle buone trame di gioco. Le occasioni per il Porto nel corso del primo tempo sono state numerose, arrivate principalmente da calci piazzati, che però sono state sventate da un ottimo Tatarusanu, uno dei migliori tra le file del Milan. Le uniche chance create dai rossoneri sono arrivate dalle consuete sgaloppate di Theo Hernandez su finire del primo tempo, ripartenze che hanno però generato soltanto un gran tiro di Giroud diretto all’incrocio dei pali, smanacciato via dal portiere Diogo Costa.

Un Milan completamente diverso nella ripresa

Il secondo tempo ha però visto scendere in campo un altro Milan, che ha dimostrato fin dall’inizio un approccio diverso, più determinato e coraggioso, vincendo i duelli, i contrasti e migliorando sensibilmente nelle scelte di gioco, sia per qualità che per lucidità. E nonostante i rossoneri abbiano rischiato di subire il gol del definitivo ko con la traversa colpita da Evanilson, il Diavolo è riuscito a riprendere in mano le redini della partita. Al 60′ infatti dagli sviluppi di un calcio piazzato il Milan ha agguantato il pareggio, grazie alla reattività del neoentrato Kalulu, che sulla ribattuta ha propiziato l’autogol del centrale difensivo del Porto. Da quel momento in poi la partita si è giocata esclusivamente nella metà campo difensiva degli avversari con i rossoneri in completo controllo, alla disperata ricerca del gol vittoria. Il Milan, senza però costruire delle vere e nitide palle gol, è riuscito comunque ad impensierire in più di un’occasione la retroguardia portoghese, non trovando però la rete che avrebbe ribaltato le sorti del girone.

La qualificazione resta una Mission Impossible

Nonostante la vittoria del Liverpool ai danni dell’Atletico Madrid, il pareggio contro il Porto di ieri sera serve davvero poco ai ragazzi di Stefano Pioli, che rimangono comunque in corsa per il passaggio del turno. Raggiungere gli ottavi di finale appare però un’impresa disperata, con il Milan che oltre a dover vincere le prossime due gare, dovrebbe sperare in alcune combinazioni di risultati molto complicate. La speranza rimane comunque accessa, anche perchè nel calcio mai dire mai, ma come ha dichiarato Pioli a fine partita la mancanza di continuità nelle nostre prestazioni ha terribilmente complicato il nostro percorso in Champions. Le prossime due partite di altissimo livello che ci aspettano, saranno decisive non solo ai fini della qualificazione, ma in particolar modo per confermare il fatto che il Milan a questi livelli può restarci, avendo dimostrato in più di un’occasione di saper affrontare le grandi d’Europa.

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