Il calcio è uno sport capace di regalare emozioni impareggiabili, partite in cui non è chiaro il vincitore finché l’arbitro non pone fine alla contesa. A volte anche un pareggio può offrire scariche di adrenaline, quasi con pari intensità di una vittoria. È certamente il caso di Milan-Udinese del 9 gennaio 2011.
I rossoneri di Massimiliano Allegri veleggiano primi in classifica, chiudendo il girone di andata come campioni d’inverno. È il Milan di Ibrahimovic e Robinho, ma anche di Thiago Silva, Pato e Seedorf. Un 11 ricco di qualità in ogni reparto, capace di vincere a fine stagione il 18esimo scudetto della storia del Milan. A San Siro si presenta l’Udinese di Antonio Di Natale, una squadra in cui figurano giocatori del calibro di Alexis Sanchez, Benatia, Asamoah e Zapata che, anni dopo, vestirà anche la maglia rossonera. La partita è vibrante, intensa. Il primo tempo si chiude sul punteggio di 1-1, al gol del vantaggio bianconero a firma Di Natale, risponde Pato. È nel secondo tempo che la partita si accende, si infiamma, soprattuto negli ultimi minuti di partita. Gli uomini di Guidolin al 21’ della ripresa conducono 3-1, con i gol di Sanchez e la doppietta di Di Natale. L’autorete di Benatia riapre di la contesa, il gol di Pato al 37’ regala al Milan il momentaneo pareggio, imbeccato a meraviglia da Cassano al debutto in maglia rossonera. FantAntonio aveva appena preso il posto di Seedorf, a fine partita sarà determinante ai fini del risultato. Denis al 44’ della ripresa riporta avanti l’Udinese ma Il secondo assist di giornata del fantasista barese del Milan regala ad Ibra il gol del definitivo 4-4.
Cassano, eroe di giornata, era appena arrivato i rossonero dal mercato di gennaio, colpo che si rivelerà poi decisivo per la corsa scudetto del Milan. I rossoneri non perderanno più la testa del campionato per festeggiare poi il tricolore all’Olimpico di Roma il 7 maggio 2011.