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Milano pigliatutto: l’Olimpia Milano si prende lo scudetto del basket

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La “Milano da bere” torna a spopolare nel mondo dello sport. Nel calcio i tre titoli nazionali sono finiti tutti all’ombra della Madonnina, all’Inter Supercoppa e Coppa Italia, al Milan lo scudetto numero 19 della sua storia.
Ieri sera è finito anche il campionato di pallacanestro, e a trionfare è stata un’altra squadra milanese: l’Olimpia Milano.

Sulla strada del basket italiano torna l’impronta delle scarpette rosse, il simbolo dell’Olimpia che centra lo scudetto numero 29, il quarto dell’era di Giorgio Armani. La Virtus, che il titolo gliel’aveva negato un anno fa in una finale a senso unico, non è riuscita a rimediare alla caduta in gara 1 e, perso il fattore campo, ha visto sfumare anche l’ipotesi di un blitz estremo che avrebbe condotto al settimo e ultimo atto. Game over e tutti a casa: 81-64, impacchettate anche le pericolose polemiche della vigilia.

L’Olimpia conferma la recente tradizione: dal 2014 — a parte il 2020, con il campionato non concluso — s’impone negli anni pari. Ettore Messina, già uomo Virtus, festeggia il quinto scudetto, il primo della «missione» affidatagli da Giorgio Armani, e raggiunge Valerio Bianchini e Carlo Recalcati: come loro, tre titoli con tre club diversi. Ettore Messina che nei giorni seguenti alla festa scudetto del Milan ha allenato la squadra vestendo la divisa rossonera, lui tifosissimo del Diavolo e presente a Piazza Duomo la sera del passaggio della banda Pioli sul pullman scoperto. Un gran bel pezzo di Milan dunque lo si trova anche in un’altra festa scudetto.

Il trionfo arriva dopo giorni di polemiche e di botta e risposta (dopo gara -5) con il presidente della Virtus, Massimo Zanetti, il quale ha parlato di ‘sudditanza psicologica’ verso Milano e verso Messina. Accuse che l’Olimpia ha bollato come ‘fantasiose e infondate’ attraverso un comunicato. La replica dei bolognesi non si è fatta attendere: “Le dichiarazioni rese dal dott. Zanetti appena dopo la fine della gara di ieri sera non hanno contenuto offensivo nei confronti del club di Milano o di suoi tesserati, tantomeno nei confronti della sua proprietà verso la quale, anzi, ha più volte manifestato rispetto e stima. Pertanto, risulta fuori luogo l’invito addirittura alla Procura Federale ad attivarsi per valutare sanzioni per dichiarazioni per nulle lesive di altri soggetti o club”.

Ettore Messina punge ancora gli avversari dopo aver conquistato il quinto scudetto della sua carriera: «Noi non eravamo soli ma ci sentivamo in buona compagnia, con il nostro gruppo, con il nostro pubblico. Non bisogna mai festeggiare contro qualcuno ma festeggiare solo con chi ti vuole bene». Il riferimento è a una dichiarazione del CEO della Virtus, Luca Baraldi, che aveva detto che la Virtus si sentiva sola contro tutti. Messina non nasconde l’emozione: «Oggi non c’è stata storia, è un grandissimo risultato, una soddisfazione enorme».

A fine match al Forum di Assago è stato delirio totale, con l’invasione di campo da parte dei tifosi milanesi.

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