L’occasione persa in casa di Mihajlovic rispecchia l’andamento stagionale dei rossoneri. Adesso il Milan è atteso da un test decisivo contro il Napoli di Sarri (sabato, ore 20.45, San Siro).
Graziato da Gigio, ancora una volta. Il Milan torna da Torino con il bicchiere mezzo vuoto, dopo una prestazione sui novanta minuti specchio, l’ennesimo, della propria stagione. Un po’ up, un po’ down, in realtà con tempismo invertito. Male nel primo tempo, i ragazzi di mister Montella hanno ripreso in mano un match che rischiava di svanire addirittura sul 3-0 granata (bravo Donnarumma a bloccare Liajic dal dischetto), raddrizzandolo in un pareggio alla fine, a conti fatti, giusto, meritato.
Cosa scatti nella testa di Abate e compagni all’intervallo non è facile da comprendere. Bravo Montella, di sicuro, a ritrovare energie mentali nel faccia a faccia coi suoi prima della ripresa. Bravo a motivare. Perché non si tratta di ritrovata brillantezza fisica, il Milan dei secondi tempi è squadra più convinta del proprio gioco e dei propri mezzi. Gioca, semplicemente gioca, alzando ritmo e attenzioni.
Contro il Napoli, sabato sera a San Siro, un approccio sottotono potrebbe essere fatale. La squadra sarà chiamata a invertire il trend in uno dei match più complicati di tutta la stagione. Nell’ultimo turno le squadre aggrappate all’obiettivo Champions hanno vinto tutte, per il Milan quindi è sfumata un’importante occasione. Contro una diretta rivale, sabato non si potrà più sbagliare, ma non sarà per nulla semplice. Anche perché Montella dovrà raccogliere i cocci di Torino e, dopo aver rappezzato le fasce con soluzioni obbligate, sarà costretto a fare a meno di Manuel Locatelli e Alessio Romagnoli, entrambi squalificati.