Un Milan sulle gambe e senza idee lascia sotto la pioggia di San Siro altri punti pesantissimi lungo la strada che porta allo scudetto. Fischi sonori dagli spalti a fine partita, una protesta corale, proveniente da ogni settore del Meazza come non accadeva dai tempi pre Covid, in panchina Marco Giampaolo. San Siro perde la pazienza dopo il ko contro l’Udinese (prima vittoria della stagione per i friulani) e sul banco degli imputati finisce l’allenatore, Stefano Pioli. Una fetta sempre più ampia della tifoseria, soprattutto sulla piazza affollata dei social ne chiede la rimozione forzata: “#PioliOut, cosa aspetta la Società a esonero?”. La posizione del Milan però non cambia: il tecnico emiliano resta saldo alla guida dei rossoneri. La fiducia della Proprietà nei suoi confronti è intatta, anzi incondizionata.
Nulla cambierà anche in caso di sconfitta – molto probabile – contro il Paris Saint-Germain. Serve la svolta in Champions League martedì sera per invertire la rotta ma l’impressione è che a questo Milan, per di più sempre più incerottato (ieri sulla “lista infortunati” si sono iscritti nuovamente Theo Hernandez, rimasto a casa per una distorsione alla caviglia, e Rade Krunic, out all’intervallo per un nuovo guaio muscolare), manchi il fiato ma soprattutto manchino le idee, un gioco efficace e produttivo, problema tra i due certamente più preoccupante.
Il Milan deve tornare a giocare con meccanismi semplici e fluidi, velocizzando il pallone soprattutto in mezzo al campo. Deve impostare l’azione da collettivo su tutto il fronte, non soltanto affidandosi sempre e solo ai piedi di Leao. Il piano che Stefano Pioli aveva preparato per il portoghese contro i bianconeri è completamente fallito: Rafa avrebbe dovuto accentrarsi di più e invece si è limitato a costruire cross – più o meno pungenti – dal vertice dell’area, largo sulle sue zolle a sinistra. Altro spunto di riflessione, anzi altra lacuna evidente: da Florenzi (in campo da titolare al posto di Theo) nessuna sovrapposizione a sfruttare anche l’ultima porzione di campo, lo spazio più profondo che dal limite interno dell’area va verso la linea di fondo. Se Pioli l’ha preparata così dovrà dare una spiegazione sensata.