Il Milan ha una gloriosa tradizione con il Pallone d’Oro. Nel corso della storia i rossoneri ne hanno collezionati ben 8, di cui 3 conquistati dal solo Marco Van Basten, indimenticabile attaccante del Milan di Sacchi che incantava l’Europa e il mondo. Negli anni 2000 un’altra grande punta ha trascinato i rossoneri a successi internazionali di spicco, è Andrij Shevchenko che, nel 2005, vince l’ambito trofeo di France Football.
L’ucraino nel 2003-2004 conquista il tricolore numero 17 della storia rossonera. Gioca una stagione davvero fantastica, mettendo a referto 24 reti in 32 partite di campionato. Il suo ruolino di marcia è sfolgorante anche in Europa, 4 gol in 9 partite. Cammino purtroppo interrotto nella sciagurata gara di ritorno dei quarti di finale contro gli spagnoli del Deportivo. Numeri esaltanti che gli permettono di essere insignito del suo primo Pallone d’Oro. Si mette alle spalle giocatori del calibro di Deco e Ronaldinho, arringai rispettivamente secondo e terzo. L’ultimo pallone d’oro a firma rossonera era datato 1995, e portava il nome di Weah. Il 6 gennaio 2005, alla ripresa del campionato, nella sfida casalinga contro il Lecce l’ucraino alza nel cielo di Milano l’ambito trofeo nel totale giubilo di uno stadio che ne celebra il talento cristallino. È un autentico spettacolo per i 70000 spettatori di San Siro ammirare il proprio talento fregiarsi del Pallone d’Oro. La sua chioma bionda, color oro così come il trofeo che aveva tra le mani, e lo scudetto ben in vista sulla maglia aggiungono colore ad una giornata davvero speciale, unica per Sheva ed emozionante anche per i tifosi rossoneri.
Il Lecce di Zeman non riuscì ad arginare la strapotenza tecnica rossonera in una partita che fin da subito fu agguantata dal Milan. Il tabellino finale dirà infatti 5-2, in rete Crespo con una tripletta, Tomasson e proprio Shevchenko fresco vincitore del Pallone d’Oro.