Ricardo Rodríguez, uno dei primi acquisti del mercato rossonero, è stato strappato al Wolfsburg e alla concorrenza di altre squadre europee. Il terzino svizzero si è raccontato in un’intervista a La Gazzetta dello Sport, in cui ha toccato temi importanti: dai problemi da ragazzo fino alle impressioni sul nuovo club. Ecco le sue parole.
Sulla sua scelta e gli obiettivi: «Volevo venire in Italia, qui c’è amore per il calcio. Avevo altre offerte da due-tre club importanti ma appena mi ha cercato il Milan non ho avuto dubbi. Sento l’amore dei tifosi che spesso mi dicono o mi scrivono sui social “Vai Ricky che vinciamo quest’anno”. Possiamo fare bene perché qui ci sono molte qualità; lavoriamo per questo. Prima pensiamo al Campionato poi alla Coppa, ma possiamo vincere l’Europa League.»
Sulla tattica e sul ruolo: «Stiamo lavorando duramente per farci trovare pronti alle prime partite. Montella è un bravo allenatore, tatticamente mi sta dando molto. La differenza con la Germania è proprio la tattica, qui ce n’è molta e questo mi piace. Credo che giocherò a sinistra anche se posso fare il centrale ma il mister ci schiera sempre a quattro dietro. In ogni caso sono un terzino, ma mi piaceva molto Ronaldinho. Mi piace difendere ma voglio anche aiutare la squadra in avanti.»
Sulle palle inattive: «Con Calhanoglu ci possiamo giocare punizioni e rigori, chi sta meglio tira. Ma c’è tanta qualità in squdra, possono tirare anche gli altri.»
Sulla sua esperienza e gli avversari: «La mia migliore qualità è la tranquillità nel gestire il pallone. L’avversario più forte è forse Robben: rapido, veloce ed imprevedibile. Non sai mai cosa possa fare. Ma ci sono moltissimi altri giocatori forti: Messi, Di Maria, Coman, Douglas Costa…»
Famiglia, adolescenza e tatuaggi: «A papà piaceva molto il calcio. Lui e la mamma aiutavano me i miei fratelli che ora giocano in Svizzera. Ci allenavamo sempre separati per poi ritrovarci a fine giornata. Ci hanno aiutato molto anche i Nonni. Tutti i miei tatuaggi sono dedicati alla famiglia. Ho anche una preghiera allo Spirito Santo in italiano: quando da piccolo ero in ospedale e stavo male mi hanno portato la foto della Madonna con questa scritta. A 18 anni me la sono poi tatuata. Ora comunque sto bene, solo dei massaggi regolarmente ma sono in forma.»