Pochi stadi al mondo possono ribaltare i pronostici della vigilia, influenzare l’esito di una partita, spingere la squadra di casa verso l’impresa. Uno di questi è certamente San Siro, il “Giuseppe Meazza”, e qui, su queste pagine, lo premiamo (ovviamente) con l’abito a tinte rossonere. Ieri sera Milan-PSG ha offerto due MVP, poi eletti a fine partita: Rafa Leao (o se preferite Ruben Loftus-Cheek, autore di una gara gigantesca) e il pubblico sugli spalti, gli oltre 75.000 abbarbicati lungo i tre anelli dello stadio. In testa la Curva Sud, che sin dal riscaldamento delle squadre ha acceso magicamente l’atmosfera. L’ha infiammata.
Questa mattina l’edizione online de Le Figaro, il più longevo quotidiano di Francia, dedica ampio spazio al clima pazzesco creato ieri sera dai tifosi del Milan. “Che stadio, che atmosfera!” scrive l’inviato francese a Milano Christophe Remise. “Appena arriviamo alle porte di San Siro abbiamo le vertigini. Recinto imponente, massiccio, gigantesco, una fortezza del Medioevo. Impressione confermata entrando nei corridoi, uno stadio nel pieno ma che è impressionante. Le sue tribune scoscese si sono infiammate per tutta la partita, i tifosi, quelli della focosa Curva Sud in testa, hanno cantato come forsennati dall’inizio alla fine. Che meraviglia…”.
Il commento è stato gradito dai ragazzi della tifoseria più scottante. Marco Pacini, uno dei capi ultras del Milan, su Instagram ha condiviso uno screenshot dell’articolo, prima ancora un post tratto dall’account della Gazzetta dello Sport che mette a confronto la coreografia del Parco dei Principi, “sciolta” nel match di andata, con quella che ieri sera ha colorato San Siro: “Disponibili per ripetizioni” il messaggio del Pacio rivolto ai sostenitori del Paris Saint-Germain, a rimarcare l’eccellente lavoro del tifo rossonero e le differenze tra le due creatività.
All’andata, il 25 ottobre, il Collettivo Ultras Parigi propose una gigantografia di Jean-Paul Charles Belmondo, attore francese, nel ruolo di un poliziotto nell’atto di riempire di pallottole un povero Diavolo, ferito, colpito, inerte, bersaglio appeso alla curva opposta. Ieri la Sud, accompagnata con un mosaico bianco-rosso-nero da tutto il Meazza, ha risposto con una gigantografia di Neo, il principale protagonista della serie Matrix, pronto a fermare i proiettili di pistola allungando la mano destra: “Ici c’est Milan”, “questa è Milano”, ha chiarito alla base del muro rossonero, al primo anello, uno striscione quasi impercettibile. Ci fate appena il solletico.