Udinese-Milan e altre cinque ancora da giocare per un sogno: rimontare la Lazio e andare a vincere uno scudetto a dir poco clamoroso. E’ il 18 Aprile del 1999 e il Milan ha da poco riniziato a crederci per davvero perché dopo lo scontro diretto coi biancocelesti all’Olimpico di due settimane prima i punti di vantaggio degli uomini di Eriksson erano rimasti ben sette frutto del sofferto, per i rossoneri, pareggio 0-0 in trasferta. Ma la settimana dopo i rossoneri si erano riavvicinati a 4 dopo la sconfitta della Lazio nel derby della capitale e la concomitante vittoria in rimonta del Milan a San Siro contro il Parma. A corroborare ulteriormente il sogno milanista il giorno prima della trasferta rossonera a Udine la Lazio aveva nuovamente inciampato, e pesantemente, in casa contro la Juve di Ancelotti lanciata da una doppietta di un giovane Thierry Henry.
Le motivazioni e le speranze ci sono tutte ma l’Udinese è in forma e si gioca posizioni europee con un Marcio Amoroso che non sta facendo rimpiangere i gol dell’ex Oliver Bierhoff. Ex come Alberto Zaccheroni e Thomas Helveg che tornano tutti insieme per la prima volta ad Udine per continuare a coltivare un sogno. Il match inizia con un altro ex, Tomas Locatelli, che va vicino al vantaggio per i friulani ma Abbiati è pronto cosi come non è pronto invece Bertotto che commette un ingenuo ma netto fallo di mano in area bianconera; rigore e Zvonimir Boban manda il Milan in vantaggio. Amoroso si danna l’anima e Paolo Maldini ha il suo bel da fare per contenerlo ma è un pomeriggio rossonero e lo si capisce nell’arco di pochi minuti; da una parte Abbiati salva ancora mentre dall’altra, alla seconda conclusione a rete, il Milan raddoppia con un colpo di biliardo ancora di Boban che capitalizza al meglio un’assolo di George Weah.
Udinese tramortita e l’ex Bierhoff incorna lo 0-3 su assist da calcio piazzato di Demetrio Albertini per annichilirla definitivamente. Non esulta il tedesco dopo le polemiche nate con la tifoseria friulana per i festeggiamenti per la rete nel match del girone di andata ma poco importa; ci pensa il popolo rossonero in trasferta a farlo. Amoroso è l’ultimo ad arrendersi e all’ora di gioco fa 1-3 con una splendida azione personale ma è una giornata da grande Milan e Bierhoff prima segna la fotocopia della sua rete precedente per poi andare a servire Weah per l’1-5 definitivo. Il Milan che due settimane prima aveva quasi smesso di crederci ha mangiato in 14 giorni ben sei punti alla Lazio capolista ed ora si trova a meno uno a cinque giornate dal termine. Il finale di quella stagione ce lo ricordiamo tutti e fu uno splendido, inaspettato ed epico scudetto in rimonta.