Irriverente, simpatico, pazzo e interista, ma con un’ossessione-passione calcistica. Il personaggio intervistato oggi in esclusiva dalla redazione di Daily Milan, divide per fede calcistica, ma unisce nella stima e nella voglia di sorridere sempre e di tutto. Marco Donadoni “Il Dona” dello Zoo di 105, si è soffermato con noi per parlare di CR7, di Serie A, e di Milan. Sempre alla sua maniera, sempre da numero uno.
Tutti ti conoscono come il “Dona” dello Zoo di 105, noi sappiamo però che sei un fine intenditore di calcio sin da bambino: ci racconti quella tua curiosa passione?
«Ho sempre avuto più che la passione, l’ossessione del calcio. Ogni anno, oltre all’album delle figurine e a qualche rivista di settore tipo il Guerin Sportivo, ero il primo che comprava l’almanacco della Panini con tutte le statistiche dall’anno zero a quello della stagione corrente. Questo mi ha permesso di immagazzinare nozioni su nozioni, fino alla sfiorata partecipazione ad una delle puntate del programma dell’epoca “Scommettiamo Che?”. Al nome di un qualsiasi calciatore della Serie A, riconosciuto solo vedendo gli occhi o i capelli, mascherando quindi il resto della figurina, avrei comunicato l’altezza esatta del calciatore stesso, tipo: Zenga 188 cm, Seba Rossi 194 ecc…»
Parliamo di calcio giocato: che effetto ti fa vedere CR7 con la maglia della Juve? Nel mondo della radio, quale tra i tuoi colleghi può essere considerato il Cristiano Ronaldo della situazione?
«In un primo momento non ti nego che l’arrivo di CR7 in bianconero mi abbia infastidito. Ora a mente fredda, posso dire che la cosa può solo che far bene al nostro campionato. A differenza degli anni ’90 dove dominavamo nel mondo, oggi siamo messi abbastanza male. Vedere un fenomeno come CR7 in Italia, oltre ad attirare altri campioni, renderà sicuramente la Serie A più interessante agli occhi degli stranieri. Un po’ come avvenuto in Francia con l’arrivo di Neymar al PSG. Il CR7 della radiofonia è stato senza dubbio Cecchetto, un anticipatore dei tempi assoluto».
Gli altri colleghi a quali giocatori di oggi o di ieri, li assoceresti? Perchè?
«Beh, questa è una bella domanda. Ti faccio un po’ di associazioni per come le vedo io: Angelo De Robertis (Direttore di Radio105) è un Franco Baresi, uno capace di coordinare tutta la squadra a salire o a difendere all’occorrenza. Rosario Pellecchia, anche se tifoso del Napoli, è un Del Piero, capace di gestire argomenti anche difficili da trattare con classe ed eleganza. Mazzoli è un Totti, uno che il tiro lo carica alla massima potenza e spara solo delle bombe. Poi c’è Federico “l’Olandese volante”, io non l’ho mai conosciuto, ma da quello che mi raccontano su di lui, mi ricorda molto il grande Gascoigne, mi riferisco agli enormi quantitativi di alcool ingeriti».
Un affare del genere con certi costi e compensi è un toccasana per il calcio italiano o uno schiaffo a coloro che vivono nella precarietà?
«Se ti riferisci a CR7 penso che la cosa possa solo fare che bene al nostro calcio, visti i notevoli introiti che l’operazione sta generando».
Ritroveremo “Il Dona” più tardi per parlare di Milan. Non perdetevelo! Sempre su Daily Milan