Al mensile U di La Repubblica Giorgio Armani racconta i suoi primi 90 anni tra gioie, successi e qualche rimpianto
Numeri importanti per Giorgio Armani. Il prossimo 11 luglio compirà 90 anni. E il prossimo anno si festeggeranno i 50 anni della sua azienda. Cinquant’anni di creazioni. Nate quasi per caso come racconta a La Repubblica. Da ragazzo lavorava alla Rinascente, si occupava delle vetrine, ma è un certo punto «mi sono sentito messo in discussione. Nel senso che non amavo quello che vedevo. Così mi sono detto: voglio fare delle cose che piacciono a me. E che la gente è giusto che porti. In modo presuntuoso, forse, ma è quello che ho pensato».
A Re Giorgio non piacciono tante cose. «Cose che vengono imposte al pubblico di qualsiasi livello: alto, basso». Invece «amo le cose sottili, la discrezione, l’eleganza che nasce dall’intelligenza. Potrebbe sembrare un atteggiamento moralistico, ma sono certo che la sobrietà sia sempre una qualità vincente». E poi «c’è una cosa che mi piace davvero: l’amore dei giovani per la moda. Quando vado a vedere giocare il basket, c’è una fila di ragazzini che mi saluta agitando la manina. È bello. Poi ci sono, ovviamente, i riconoscimenti di carattere più istituzionale. Ma l’affetto della gente: quello mi emoziona davvero».
Giorgio Armani si è realizzato sul lavoro ma nella vita privata…
Giorgio Armani fa 90: tra gioie, successi e qualche rimpianto
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Poi c’è il Giorgio Armani privato, quello di cui si sa poco e niente. «Più si invecchia più il rapporto con il passato diventa complesso. Cerco di guardare al passato come a un serbatoio di memorie e belle sensazioni, ma a volte mi capita di avere rimpianti o rammarichi per cose che non ho fatto, che avrei potuto fare. Mi riferisco soprattutto alla vita privata, perché nel lavoro sono riuscito veramente a realizzare la mia visione in maniera totale».
Alla domanda de La Repubblica se Giorgio Armani di notte sogna: ecco la risposta: «Fino a dieci anni fa sognavo anche delle cose strane. Un po’ di sesso, ogni tanto. Adesso che ho novant’anni, sognando recupero momenti del passato. Naturalmente è un passato rivisto e corretto, filtrato da un aggiornamento psicologico e dal vissuto della giornata. La notte è il seguito di questa storia. Quindi sogno anche delle cose orrende. Delle cose orrende che magari non avrei mai fatto e che nel sogno invece ho fatto. Sono un po’, come si può dire, alternativo nel sogno».