Il colosso d’oltralpe deve portare esperienza, qualità e punti in classifica con più continuità, dimostrando il suo valore anche nel campionato italiano.
Acquistato in estate dal Chelsea con l’obiettivo di equipaggiare il parco attaccanti del diavolo con una prima punta di spessore da alternare a Ibra, il pennellone francese ha mostrato solo a sprazzi la sua stoffa da attaccante navigato e di spessore internazionale, suscitando in più di un occasione qualche mugugno tra i tifosi rossoneri. Buona la prima del 2022, Giroud segna e gioca un’ottima partita contro la Roma alla ripresa del campionato, mostrando un forma fisica decisamente più brillante dopo la pausa natalizia, con allure quasi magnetica.
Un curriculum ricco di gol e di trofei, ma anche di tanto gioco per la squadra
Il “Progetto Milan”, sposato e guidato da Maldini con pragmatismo e passione, ha tra i suoi elementi cardine l’oculatezza negli investimenti: ogni acquisto deve rispondere a determinate caratteristiche per essere funzionale al collettivo, restando nei limiti di budget messo a disposizione dalla proprietà. La scelta di inserire in rosa un attaccante che ha vinto e segnato tanto in carriera, sia a livello di club (Montpellier, Arsenal, Chelsea) che di Nazionale (vicecampione d’Europa nel 2016 e campione del mondo nel 2018), sicuramente è un giusto ingrediente per apportare mentalità vincente ed esperienza ad un gruppo molto giovane. Oltre a questo, c’è un ulteriore aspetto molto importante che rende il profilo di Giroud assolutamente appealing: il gioco per la squadra. E forse è proprio sotto questo punto di vista che è mancato fino ad adesso.
Classe e intelligenza tattica per la corsa scudetto
L’ambizione di vincere il campionato non è mai stata tenuta nascosta nell’ambiente rossonero; il percorso di crescita intrapreso un paio d’anni fa (la debacle di Bergamo risale a fine 2019) ci mostra adesso un Milan strutturato e attrezzato per giocarsi le proprie carte nella lotta al tricolore. Una di queste carte sarà Olivier Giroud che, infortuni permettendo (non dimentichiamoci che ha già spento 35 candeline), dovrà mettere il suo fisico e la sua tecnica a servizio della squadra, imponendosi come riferimento offensivo in grado di proteggere il pallone per far risalire o rifiatare la squadra, di tessere geometrie nella trequarti avversaria e, at last but not least, di illuminare San Siro con il suo charme.