Il grifone, creatura mitologica con il corpo di un leone e la testa di un’aquila, è da sempre soggetto di raffigurazioni nell’antico Egitto, nell’arte micenea, fino ad arrivare ai giorni nostri nel mondo dei videogame e dei giochi di ruolo. È anche l’animale che traina il carro di Dante nel Purgatorio, simbolo della doppia natura di Cristo, quella umana e quella divina. Nel mondo del calcio, questa leggendaria figura fa subito pensare all’iconico stemma genoano.
È stato Aristide Parodi, attaccante rossoblu del Primo Novecento, a proporre di inserire nello stemma della squadra due grifoni a sostegno dello scudo con la croce di San Giorgio, simbolo della città. Il 15 febbraio 1910, il club di fondazione inglese, all’epoca denominato Football and Cricket, diventa così genovese a tutti gli effetti. È in quest’epoca che la bandiera di San Giorgio, icona di Genova e della sua antica repubblica marinara, comincia a diffondersi in tutto il mondo grazie all’intraprendenza dei naviganti genovesi, fino ad essere adottata anche dagli inglesi di Riccardo Cuor di Leone.
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Aristide Parodi, divenuto poi il cassiere del club, con un finanziamento di sole 500 lire fa costruire il campo sportivo di San Gottardo, primo terreno di gioco genoano che precede il successivo trasferimento a Marassi nel 1910, all’epoca quartiere adibito per attività ippiche. L’attuale Stadio Luigi Ferraris prende il suo nome dall’ex centrocampista del Genoa mancato durante la prima guerra mondiale. Oltre ad essere il più antico impianto calcistico d’Italia ancora attivo, è anche uno stadio di particolare rilevanza; nella stagione 1945-1946 ha addirittura ospitato tre squadre: Genoa, Andrea Doria e Sampierdarenese, mentre Roberto Baggio ha qui disputato la sua ultima partita con la maglia della Nazionale.
Nonostante l’accanita rivalità fra Milan e Genoa, iniziata nel 1982 a causa della vittoria del Milan in uno scontro per la salvezza dalla retrocessione, e con la conseguente rottura del gemellaggio, lo Stadio Luigi Ferraris è sicuramente considerato da tutti i tifosi una struttura suggestiva, grazie alla presenza degli spalti a ridosso del campo che lo rendono simile ai caratteristici stadi inglesi.