Il Milan e il Real Madrid in questa stagione hanno subito tantissimi infortuni. Quali sono le vere responsabilità degli staff, rispetto a un calendario che impone tante partite in poco tempo?
In questi mesi l’aspetto che preoccupa di più i tifosi del Milan è la questione legata agli infortuni. Ieri con i forfait di Pobega e Okafor durante la partita contro il Monza, la squadra di Stefano Pioli ha raggiunto quota 29 infortuni stagionali, ma la maledizione dei problemi fisici ha colpito anche altri club non proprio di secondo piano, tra cui il Real Madrid di Carlo Ancelotti.
Ieri i Blancos, hanno perso per tutta la stagione un pilastro della difesa, ovvero Alaba. L’ex Bayern Monaco è uscito al 35esimo del primo tempo nel match giocato in serata al Bernabeu contro il Villarreal. Nessuno scontro con un avversario, ma una distorsione innaturale del ginocchio sinistro dopo aver preso palla a centrocampo. Un’autentica maledizione per il Real, che da inizio stagione ha infatti perso in maniera analoga anche Thibaut Courtois e Eder Militao, ma non è finita qui. Il club spagnolo è stato colpito anche da diversi infortuni muscolari, tra cui quelli di Vinicius (ancora out) e Tchouameni.
Il Real come il Milan, ha toccato numeri davvero spaventosi in questa stagione: da agosto ad oggi infatti hanno dovuto vedersela con ben 20 infortuni. Pioli nell’intervista post partita di Milan-Monza, aveva analizzato questo problema, evidenziando le troppe partite in pochi giorni che causano diversi infortuni. Viene da domandarsi a questo punto, se sia solo responsabilità dello staff tecnico o anche di un calendario davvero fitto di impegni.