Il nuovo vecchio Milan è in grado di farcela. Stefano Pioli è in grado di farcela, lui che nel cuore della tempesta è già passato più e più volte ed è sempre riuscito a riemergere a testa alta. Prendiamo il Milan che qualche mese fa, a inizio 2023, prese uno schiaffone contro l’Inter nel derby di ritorno di campionato (senza praticamente giocare) e addirittura cinque pugni in casa dal Sassuolo. Quel Milan, alla vigilia del doppio ottavo di finale di Champions League contro il Tottenham sembrava spacciato, invece… Uno a zero a San Siro nella notte di San Valentino, 0-0 all’Hotspur Stadium di Londra l’8 marzo.
Il Diavolo sa come ci si rialza dopo una dura botta. Questa sera dovrà fare tesoro della ricetta dello scorso inverno per riprovarci: sul tappeto verde del Meazza alle 18.45 si presenteranno gli inglesi del Newcastle. Contro il Tottenham, l’ultima squadra britannica affrontata dal Diavolo, i rossoneri avevano disputato due match difensivamente impeccabili. La colonna gol subiti era rimasta immacolata – ricorda la Gazzetta dello Sport -, sugli allori i tifosi milanisti avevano celebrato Malick Thiaw (questa sera in campo con Tomori), rivelazione della scorsa stagione.
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Il tedesco contro l’Inter sabato sera è stato invece il peggiore in campo. Nell’emergenza – si legge sulla rosea -, Pioli aveva ripiegato sulla difesa a 3. Stasera non lo farà, ma con il più protettivo Pobega e un atteggiamento più prudente rispetto al derby può contenere gli inglesi per poi colpire con più pazienza. Non subire gol sarà la prima regola, ma bisognerà anche concretizzare le occasioni che si presenteranno sotto porta. Mai come questa sera, mai come in Champions League contro avversarie più fisiche e tecnicamente dotate, l’imperativo è non commettere errori (o quantomeno ridurli al minimo).
Non solo la difesa, anche l’attacco questa sera contro il Newcastle di Tonali verrà messo a dura prova. Leao su tutti: al portoghese, ancora troppo incostante, viene chiesto di accendere la luce, di dare una direzione al destino, dopotutto è lui la stella polare della squadra. Serve assolutamente il Leao del Maradona – scrive la Gazzetta dello Sport -, non quello nascosto tra le pieghe del derby.