Gunnar Nordahl nel gennaio del 1949 fu acquistato dal Milan, che lo prelevò dal Norrkoping, club della massima serie svedese. Da un lato questo trasferimento segnò una svolta decisiva per la carriera del bomber, che con la maglia rossonera conquistò due Scudetti e due Coppe Latine, oltre che svariati record personali dovuti ai tantissimi gol fatti. Dall’altro però il cambio di squadra e di campionato lo costrinse a rinunciare alle convocazioni della propria nazionale, la Svezia. A quel tempo infatti la federazione svedese aveva imposto una regola davvero strana, oltre che autolesionista: i giocatori che passavano al professionismo, trasferendosi quindi dal campionato del paese, perdevano la possibilità di essere convocati a rappresentare la nazione. Dal 1949 dunque Nordahl, che l’anno precedente aveva portato la Svezia all’oro olimpico, non giocò più una sola partita con la nazionale scandinava.
Una decisione che ebbe dell’incredibile se si considera che l’attaccante fino ad allora aveva registrato più gol che presenze con la Svezia, e che in una delle ultime partite giocate in maglia gialla, un’amichevole contro la Norvegia vinta per 3-5, mise a segno tutti e 5 le marcature svedesi. Malattia del gol che non perse assolutamente con l’arrivo in Italia: tutte le reti siglate tra Milan (dove ne registrò la maggior parte) e Roma gli valgono ancora oggi i titoli di miglior marcatore della storia rossonera e terzo migliore in quella della Serie A, anche se primo tra gli stranieri. Inoltre ha conservato per 66 anni il record di gol stagionali in Serie A con 35 e ha vinto per ben 5 volte la classifica dei capocannonieri, stabilendo un record difficilmente battibile.
A Milano Gunnar Nordahl formò assieme a Gunnar Gren e Nils Liedholm un trio straordinario originario della Svezia, con cui il Milan negli anni ha stabilito un’attrazione fatale. Un terzetto, passato poi alla storia con il nome di Gre-No-Li dall’inizio dei loro cognomi, che fu assoluto protagonista del record di gol in un campionato di Serie A a 20 squadre, stabilito nella stagione 1949-1950 con 118 gol in 38 partite, e dello Scudetto vinto l’anno successivo.