Il “caso Roback” sembra essere giunto al termine. Nelle scorse ore, infatti, il direttore sportivo dell’IFK Norrköping aveva lanciato l’allarme, dopo che il classe 2003 risultava scomparso da 14 giorni. Questa mattina, però, il giovane talento svedese di proprietà del Milan si è presentato all’incontro questa mattina con la società, spiegando che la sua assenza era dovuta a motivi personali.
Tutto è bene ciò che finisce bene, dunque. Come riportato da Luca Bendoni di gianlucadimarzio.com, infatti, il calciatore si è presentato all’incontro con il direttore sportivo, che aveva lanciato l’allarme, dopo la sua scomparsa di due settimane dovuta a motivi personali. L’Allvenskan, campionato svedese, in cui Roback ha giocato solo tre partite per un totale di 26′ sta per giungere al termine e a novembre il classe 2003 farà ritorno al Milan.
L’avventura di Roback al Milan era iniziata con il piede giusto nell’estate del 2020, quando si era trasferito al Milan dall’Hammarby. Nella stessa estate, il classe 2003, sul quale il Milan aveva investito due milioni, viene convocato per le amichevoli estive in prima squadra, sponsorizzato anche da Zlatan Ibrahimovic. Poi l’esordio in Coppa Italia contro il Genoa, che coincidono anche con il momento più alto della sua carriera in rossonero. Una serie di prestiti, sempre senza grandi risultati, prima dell’attuale parentesi con il Norrköping. E adesso il Milan dovrà pensare a come comportarsi con Roback, nella speranza che torni quel ragazzo che aveva impressionato Stefano Pioli nelle prime uscite del 2020.