Simon Kjaer nasce ad Horsens, in Danimarca. Cresce nelle giovanili del Midtjylland. Con i lupi rossoneri esordisce a soli 18 anni giocando sia con l’U19 sia con la prima squadra. Proprio con l’U19 si mette in evidenza al Torneo di Viareggio nel 2008. Viene notato dal Palermo che lo ingaggia. Debutta in Serie A contro la Fiorentina, a 19 anni, e due settimane dopo realizza il suo primo gol nella massima serie. Conclude la sua prima stagione in Italia con 27 presenze e 3 gol. Nella seconda si mette ancora in mostra saltando solamente 3 partite di campionato e mostrando una grande sicurezza difensiva. Viene convocato dalla Danimarca per i mondiali in Sudafrica, dove esce ai gironi, e al suo ritorno passa al Wolfsburg che lo acquista per 12,5 milioni di euro.
Nel primo anno in Germania si dimostra sin dall’inizio un giocatore importante. Tuttavia, la stagione successiva cambia casacca. Viene girato in prestito oneroso con diritto di riscatto alla Roma, fortemente voluto da Walter Sabatini. Il danese, che a 23 anni percepisce quasi 5 milioni di stipendio, non rispetta le aspettative iniziali. La Roma non lo riscatta, torna quindi in Germania e gioca un altra stagione tra le fila dei biancoverdi. Nel 2013 si trasferisce al Lille in Francia dove disputa 2 stagioni da titolare fisso. Alla soglia dei 26 anni si reca in Turchia, al Fenerbahçe, e arriva a un passo dal titolo nella sua prima stagione a Istanbul. In quella successiva Kjaer si fa notare per una rissa con Zlatan Ibrahimovic, suo futuro compagno di squadra al Milan: memorabile la frase indirizzato allo svedese «il solito arrogante». Conclude il biennio turco con 88 presenze e 5 reti. Passa quindi al Siviglia nel 2017. Per lui è il quarto top campionato europeo.
Chi è Simon Kjaer, esperto difensore del Milan
Milan, Simon Kjaer ai raggi X. Ecco il suo curriculum
Trova subito continuità. In due anni disputa un totale di 64 partite. Nel 2019 fa ritorno in Italia, nuova tappa: Bergamo. Lì trova difficoltà sin dall’inizio non riuscendo ad adattarsi alla difesa a tre. Data l’esperienza nefasta, Paolo Maldini fiuta l’occasione e lo ingaggia a titolo definitivo. Recede con l’Atalanta. Pensando a come è buffo il destino, Kjaer viene presentato insieme a Zlatan Ibrahimovic. Si dimostra un giocatore fondamentale per la rinascita della squadra. Una pedina chiave per Stefano Pioli. E si rivela importantissimo per riportare il Milan in Champions League. Il 2021 è una annata complicata per Kjaer ma piena di soddisfazioni. Con la selezione danese, durante i giochi Europei, è coinvolto nel bruttissimo incidente capitato al connazionale Eriksen.
Da vero amico, Kjaer consola la moglie in lacrime e riunisce la squadra a protezione delle telecamere per garantire le cure mediche. Guida poi la Danimarca, con la fascia al braccio, fino alla semifinale persa ai supplementari contro l’Inghilterra. Chapeau. A dicembre del 2021 viene messo KO da un bruttissimo infortunio al crociato che ne decreta la fine anticipata della stagione. Sempre a dicembre del 2021 finisce 18esimo nella lista del Pallone d’Oro. Viene però premiato miglior giocatore danese della stagione. Alla fine della turbolenta annata 21/22 si laurea campione d’Italia con il Milan e conquista il suo primo titolo fuori della Danimarca. Oggi è alla sua quarta stagione al Milan e ha da poco toccato le 100 presenze in rossonero.