Ex Milan, Taarabt ha lanciato una stoccata a Pippo Inzaghi nel raccontare il suo addio ai rossoneri. Ecco cosa ha detto l’attaccante marocchino
L’ex Milan Adel Taarabt è tornato a parlare del suo passato con la maglia rossonera. L’attaccante marocchino classe ’89, in forza all’Al-Nasr Dubai, in un video pubblicato su Tik Tok dalla Gazzetta dello Sport ha ripercorso alcuni momenti vissuti al Milan (in rossonero in prestito per sei mesi dal gennaio al giugno 2014).
In particolare, Taarabt ha toccato l’argomento dell’addio al club e ha posto l’accento su cosa non ha funzionato di quell’esperienza. Il 34enne attaccante ha inoltre lanciato una bordata a Pippo Inzaghi, il tecnico che secondo lui non lo ha voluto per far posto invece ad Alessio Cerci. Ecco le dichiarazioni di Taarabt sulla questione.
Ex Milan, la stoccata di Taarabt a Pippo Inzaghi: suo fratello bene, lui…
Ex Milan, Adel Taarabt cosa dici? Che bordata a Pippo Inzaghi!
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L’ex attaccante del Milan, Adel Taarabt, è tornato a parlare della sua esperienza in rossonero vissuta per sei mesi dal gennaio al giugno 2014. Il classe ’89 marocchino, ora in forza all’Al-Nasr Dubai ha raccontato alcuni aneddoti legati al suo breve passaggio in Italia tramite un video pubblicato dalla Gazzetta dello Sport su Tik Tok.
In particolare, Taarabt ha lanciato una stoccata a Pippo Inzaghi, che non volle tenere il marocchino per far posto a Cerci. Ecco le parole dell’ex rossonero sull’addio al Milan:
A marzo, dopo 2 mesi, il Milan mi voleva già riscattare, poi poco dopo la situazione con Seedorf era poco chiara e bla bla bla. Si parlava di Inzaghi, che sarebbe venuto lui. E alla fine, non so, Inzaghi non mi voleva perché preferiva Cerci…che decisione! Con tutto il rispetto per Inzaghi dissi: ‘Ditemi tutto ma non questo‘. Dopo si è vista la sua carriera…suo fratello bene eh, lui… Questo è il calcio, devi accettarlo ma per me fu difficile perché ero così felice a San Siro, coi tifosi. Io sono un ragazzo semplice, andavo ovunque a Milano, tutti mi vedevano e il sabato mi sentivo come se stessi giocando a casa. Dopo quello, 18 mesi difficili