Milan, secondo l’ex arbitro Gianpaolo Calvarese, in Serie A, ci sono dei problemi sull’utilizzo del Var: in campo regna la confusione…
Sette anni fa l’introduzione del Var (Video Assistant Referee) in Serie A e oggi siamo ancora qui a discuterne il suo utilizzo. Uno strumento innovativo e all’avanguardia che avrebbe dovuto eliminare ogni tipo di polemica, restituendo maggior credibilità. Invece, siamo continuamente qui a parlare di errori (vedi il rigore dubbio concesso all’Atalanta contro il Milan). In sette anni non si è riusciti a capire quali interventi sono da Var e quali no.
Secondo l’ex arbitro Gianpaolo Calvarese, che espone il suo punto di vista su Tuttosport, in campo e fuori regna la confusione su come debba essere utilizzato questo importante strumento. Se per quanto riguarda il fuorigioco, si è passati a quello semi-automatico, per le dinamiche di gioco non è possibile e quindi gli addetti alla sala Var devono decidere se richiamare o meno il direttore di gara, nel caso in cui quest’ultimo si sia perso un episodio. Fin qui tutto bene, ma è nel regolamento che c’è qualcosa che non va e che deve essere cambiato.
Milan, Calvarese sul Var: regna la confusione…
Milan, Calvarese: Var ma che fai? In campo regna la confusione
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Il motivo delle continue polemiche arbitrali è scatenato da alcune incongruenze nel regolamento. Secondo Calvarese, bisognerebbe tornare al concetto di chiaro ed evidente errore. In Serie A, però, non è così e la revisione al monitor viene richiamata a discrezione dell’arbitro della sala Var ed è proprio qui che si creano delle incongruenze nel metro di giudizio. Il Var non può fornire l’esatta dinamica di campo, perché un fermo-immagine spesso inganna. Bisogna. quindi, stabilire in quali occasioni può essere richiamato il direttore di gara e in quali no!
