Il centrocampista del Milan, Yacine Adli, professa amore ai tifosi rossoneri e riconosce il fatto di essere cresciuto rispetto ai primi tempi
Yacine Adli è l’esempio più lampante di chi con il sudore, il lavoro e la costanza riesce alla fine a raggiungere i propri obiettivi. Il centrocampista francese sta vivendo un periodo d’oro al Milan. Dopo un impatto con il campionato italiano decisamente non brillante, l’ex Bordeaux con pazienza e determinazione si è ritagliato un posto importante all’interno dello scacchiere tattico di Stefano Pioli.
Il classe 2000, acquistato dai rossoneri nell’estate 2021, quest’anno è riuscito a conquistare la fiducia del tecnico, dello staff e di tutto l’ambiente. Fiducia che Adli ha saputo ripagare a suon di belle prestazioni. In campionato sin qui ha collezionato 18 presenze, di cui 13 da titolare, con un goal messo a segno nella sfida contro la Roma il 14 gennaio scorso (gara vinta 3-1 dal Milan). Adli ha riconosciuto il fatto di essere cresciuto tantissimo, ma ricorda anche come in passato c’era qualcuno che lo considerava “scarsissimo”. Il francese, nell’intervista a Sportweek in un breve estratto pubblicato da La Gazzetta dello Sport, ha raccontato la sua crescita avuta al Milan.
Milan, Adli ammette: qualcuno mi diceva sei scarsissimo
Milan, Yacine Adli: per qualcuno ero scarsissimo
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Che sia cresciuto tantissimo dalle sue prime apparizioni a Milanello questo è fuor di dubbio. Adli ha saputo conquistarsi la fiducia di Pioli e di tutto l’ambiente Milan e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Una crescita esponenziale quella del francese che gli ha permesso di farsi spazio nel centrocampo rossonero. L’ex Bordeaux si è raccontato in un’intervista a Sportweek. Questo un breve stralcio pubblicato da La Gazzetta dello Sport sull’avventura al Milan:
Quando vedo 80mila tifosi cantare insieme mi vengono i brividi: io mi sento uno di loro. E questo, anche quando non giocavo, mi ha fatto sentire dentro, vivo, vicino agli altri nello spogliatoio, vicino ai tifosi. Questo amore ce l’ho ed è venuto da solo, non lo controllo. Nel bene e nel male relativizzo tanto. Quando uno mi diceva ‘Non sai giocare, sei scarsissimo’, io sapevo che mi mancava ancora qualcosa, ma sapevo che qualcosa sarebbe arrivato. Io adesso cerco la calma, la serenità, mi piace sentire il rumore del niente, il suono della vita