Una battuta, nulla di più, quanto basta però per far sognare i tifosi: «Riportare Ibra? Sì, sempre!». Il capo dell’area scouting del Milan ha risposto così ad alcuni milanisti presenti a Carnago, davanti i cancelli del Centro Sportivo rossonero. Giornata particolare oggi a Milanello, segnata dalla visita dell’ex campione svedese Zlatan Ibrahimovic due giorni dopo la pesante sconfitta del Diavolo nel derby contro l’Inter. Una visita programmata per la verità, che – ha spiegato bene Stefano Pioli in conferenza stampa – era attesa per venerdì, vigilia di Inter-Milan, e che è stata posticipata di qualche giorno.
Zlatan ha assistito all’allenamento di rifinitura pre Milan-Newcastle e a bordocampo si è trattenuto a lungo con Stefano Pioli e l’allenatore in seconda Giacomo Murelli. Nessun discorso motivazionale alla squadra: Ibra ha invece salutato tutti i giocatori e ha parlato con alcuni suoi ex compagni di squadra, da Rafa Leao a Theo Hernandez, a Olivier Giroud… All’uscita dal Centro Sportivo nessun autografo, commento o battuta con i tifosi. Ci ha pensato però Moncada ad accendere la scintilla, con l’ad Giorgio Furlani salito oggi a Carnago per seguire la vigilia della prima di Champions (a testimonianza che il Club è unito e vicino alla squadra): il ritorno di Ibra nelle vesti (magari, chissà) di Club Manager non è poi così utopico. Il messaggio che si cela dietro a quel «Sì, sempre!» espresso ai tifosi è chiaro: le porte del Milan per il gigante di Malmoe sono e resteranno sempre aperte.