Nella sua autobiografia Inzaghi, storico ex attaccante del Milan, ha confessato di aver avuto paura in passato per la sua salute: pensò addirittura alla SLA
Tanti i temi toccati da Filippo Inzaghi nel corso della sua autobiografia, presentata oggi con la collaborazione di Olivero, giornalista della Gazzetta dello Sport. Tra racconti ed aneddoti, c’è spazio anche per la grande paura provata negli scorsi anni dall’attaccante del Milan: il pericolo SLA
Addio tormentato
Tutto inizia a poca distanza dall’addio al calcio di SuperPippo. Una conclusione di carriera rabbiosa e tormentata, visto che arrivò per colpa, in tutto o in buona parte, di Max Allegri. L’attuale tecnico della Juventus è stato tirato in ballo dall’ex attaccante senza giri di parole:
«Era stato Allegri a chiudere la mia carriera da giocatore. Io e il Milan avevamo trovato un accordo nella primavera del 2021 per prolungare di un anno il mio contratto. Galliani era felice di aver trovato quesa soluzione, Allegri invece la bocciò, non mi voleva più nello spogliato e lo disse alla dirigenza chiedendo che non mi fosse rinnovato il contratto per me fu una mazzata»
Ma dopo la grande rabbia…ecco invece la grande paura: SuperPippo pensò di essersi ammalato di SLA.
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Il terrore della SLA: il racconto di Pippo Inzaghi
E’ lo stesso SuperPippo a raccontare questo insospettabile retroscena della sua vita privata:
«Nell’autunno del 2015 per la prima volta il pallone era sgonfio: non rimbalzava più. E non riuscii ad assorbire la lontananza dal mio mondo, dal profumo dell’erba, dalla sacralità dello spogliatoio. Mi alzavo al mattino e non sapevo come arrivare a sera. Andavo in palestra, ma senza entusiasmo, solo per far trascorrere il tempo, riempire la giornata ed evitare che la noia e lo sconforto prendessero il sopravvento. Il mio corpo mi mandava segnali inequivocabili di malessere.
Mi sono spaventato. Anzi, lo dico chiaramente e senza vergogna: ho avuto paura. Ho fatto quattro gastroscopie e altre analisi poco piacevoli, viaggiavo sempre con un borsello pieno di cd con ecografie e risonanze che mostravo a vari specialisti. Ho temuto di avere qualcosa di grave, perfino la Sla. Sono stati mesi di disagio e sofferenza, in cui faticavo a trovare una via d’uscita. Qualcuno lo chiama male di vivere, qualcuno in un altro modo, io ho preferito dribblare definizioni e diagnosi e affrontare la realtà. Ho capito qual era il problema e l’ho superato poco alla volta, circondandomi dell’amore della famiglia. I miei genitori sono stati eccezionali: hanno compreso ciò di cui avevo bisogno»
Milan, la paura di Pippo Inzaghi: «Ho temuto di essermi ammalato di SLA»
Inzaghi umano
300 presenzecon la maglia del Milan, con la bellezza di 126 gol e 21 assist. Sono numeri spaventosi, che raccontano perfettamente cosa abbia rappresentato Filippo Inzaghi nella storia del Diavolo.
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Ma questa storia ci restituisce anche un Inzaghi più umano e meno “supereroe”. Con tutta la fragilità del caso…




