Serie A: Pioli prepara la sfida alla Lazio: domani il Milan con Giroud e Leao in attacco. In difesa Mike Maignan torna a difendere i pali.. Aria fresca a San Siro ma non perché da una settimana siamo entrati ufficialmente nell’autunno. Domani sul verde del Meazza (ore 18 il fischio d’inizio) Stefano Pioli rivedrà due terzi dell’attacco che sfiderà la Lazio di Maurizio Sarri, e anche dalla parte opposta del campo qualcosa cambierà. Partiamo da qui: Mike Maignan ha recuperato dal risentimento ai muscoli flessori della coscia sinistra e contro i biancocelesti tornerà in plancia di comando, tra i pali. Sportiello lo ha sostituito degnamente subendo un solo gol in due partite (e un quarto d’ora in Champions contro il Newcastle).
Sorride Pioli: il tecnico quest’anno ha un’arma in più a propria disposizione: la panchina, lunga e ricca di talento. A Cagliari Giroud ha potuto riposare e Leao è entrato nel secondo tempo. Domani entrambi decolleranno dall’inizio, a destra invece è ballottaggio aperto tra Christian Pulisic e Samu Chukwueze. Pioli per la settima uscita in campionato potrebbe riproporre il tridente offensivo visto nelle prime quattro gare della stagione (Pulisic, Giroud e Leao) oppure riproporre quello schierato all’esordio europeo, cioè con la variante Chukwueze a destra.
Milan-Lazio: Giroud, Leao e Maignan tornano titolari
Serie A, verso Milan-Lazio: chi sarà in campo tra i rossoneri?
L’ex Villareal scalpita, non vede l’ora di lasciare il segno nel suo nuovo stadio e la sensazione è che gli manchi proprio questo per salire a un livello superiore: la scintilla, il graffo. A Cagliari Samu ha disputato una partita pratica, pulita, educata, ha rispettato le richieste dell’allenatore ma non è andato oltre. Pioli non ha fretta: se domani toccherà a Pulisic, l’ex Villareal potrebbe partire dal primo minuto mercoledì davanti al muro giallo dei tifosi del Borussia, a Dortmund.
Fin qui, nelle prime sette uscite della nuova stagione il Milan ha schierato in campo tre composizioni diverse in attacco. Se riavvolgiamo il nastro, un anno fa le varianti offensive del 4-2-3-1 furono quattro: Pioli alternò Brahim Diaz e De Ketelaere al centro, Rebic e Giroud nel ruolo di centravanti e Messias e Saelemaekers larghi a destra. Pioli insomma non ha cambiato metodo, visione o pensiero; il tecnico ha solo carte diverse da scegliere nel proprio mazzo. Tradotto: ora ha più assi a disposizione.
