Milan, Barbara Berlusconi non ci sta e dice la sua sul piano di ristrutturazione dello stadio San Siro. Ecco come la pensa la figlia del Cavaliere
Il tema dello stadio occupa da diverso tempo le giornate milanesi. Lo sa anche Barbara Berlusconi, figlia dell’ex presidente del Milan Silvio, che ha espresso la sua opinione in merito al progetto di ristrutturazione di San Siro. Barbara che, riferendosi alla questione nuovo stadio, originariamente ne aveva pensato uno, tutto rossonero, al posto dei padiglioni 1 e 2 della Fiera di Milano.
All’Ansa Barbara Berlusconi ha anche etichettato la proposta di riqualificare San Siro come “un modo per non fare nulla”. Secondo l’ex amministratore delegato del Milan quello del piano di ristrutturazione di San Siro appare come “generico e inverosimile”. Barbara, in aggiunta a ciò, mette in luce come costi meno uno stadio nuovo fatto di sana pianta rispetto a ristrutturare San Siro.
Milan, piano stadio San Siro: Barbara Berlusconi non ci sta e attacca il progetto di ristrutturazione
Milan, piano San Siro: Barbara Berlusconi non ci sta
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Barbara Berlusconi si è espressa in merito al piano di ristrutturazione che riguarda San Siro. L’ex amministratore delegato del club rossonero all’Ansa ha spiegato il suo punto di vista sulla questione, ribadendo un concetto forte e chiaro:
La proposta di riqualificare San Siro è un ulteriore modo per non fare nulla. Il progetto mi pare generico e inverosimile. Dagli studi approfonditi che avevamo fatto, costa meno farne uno nuovo” ha dichiarato all’Ansa la figlia dell’ex presidente del Milan. “I 300 milioni di euro stimati? Una cifra troppo bassa e non credibile: il Real Madrid spenderà molto più di un miliardo per ristrutturare il Bernabeu, con costi quasi raddoppiati rispetto alle previsioni
In origine Barbara aveva pensato ad un nuovo stadio del Milan al posto dei padiglioni 1 e 2 della Fiera di Milano. Proprio sul tema l’ex ad dei rossoneri è tornata a parlare:
Sono felice di aver aperto il dibattito. Questi anni infatti non sono passati del tutto invano: sempre più persone hanno preso consapevolezza della assoluta necessità di costruire una nuova struttura e migliorare la qualità del prodotto calcio. Il calcio in Italia è un comparto economico in grado di coinvolgere 12 diversi settori merceologici nella sua catena di attivazione di valore, con un impatto indiretto e indotto sul Pil italiano pari a 10,2 miliardi di euro e oltre 112.000 posti di lavoro. Si sono persi anni pensando più a interessi politici che alle esigenze di uno sport e di un’industria, quella del calcio, che è una delle più importanti del Paese. Scaricare tutto sull’amministrazione comunale mi pare riduttivo e in parte strumentale. Il tema riguarda il sistema Paese e la sua volontà di non decidere, di non migliorare le strutture. Burocrazia e leggi inadeguate bloccano la modernizzazione del calcio.
In conclusione, Barbara Berlusconi considera quello del progetto di ristrutturare San Siro “assolutamente non funzionale, decadente, disagevole e privo di servizi”. Questa la sua analisi approfondita:
Chi frequenta il secondo e terzo anello lo sa bene. Seggiolini stretti, scomodi, rampe interminabili. Mancano servizi adeguati, bar e servizi igienici all’altezza. Addirittura alcuni settori del terzo anello non sono agibili. Milan e Inter in due stadi diversi? E’ inevitabile, è poco funzionale la convivenza, una grande città come Milano può avere più stadi.