Atalanta-Milan sarà il match della “difesa in emergenza”. Un dato che vale tanto per i rossoneri quando anche per i nerazzurri. Lo ha confermato lo stesso tecnico della Dea, Gian Piero Gasperini, in conferenza stampa: la retroguardia degli orobici sarà «facile da scegliere» proprio per via delle tante defezioni.
Attenzione soltanto alle condizioni di Djimsiti, l’unico che potrebbe recuperare in extremis. «Infortunati sono giocatori come Touré, Palomino e Toloi, che sono cronici. Gli altri tipi di infortuni sono nella regola, Kolasinac ha una distorsione alla caviglia, ma ha fatto una serie di partite incredibili. Djimsiti? Lui potrebbe rientrare, farà un test…vedremo». Il resto della difesa è però in condizioni precarie, tanto che lo stesso Gasperini ha ammesso: «La difesa a 4? Può essere un’opzione, nelle nostre condizioni per forza. E’ difficile sbagliare: siamo questi».
L’Atalanta quindi, oltre agli infortunati negli altri reparti (come quello di Gianluca Scamacca, in attacco), dovrà far fronte anche ad una retroguardia deficitaria. Se Atene piange Sparta non ride, verrebbe da dire: anche in casa Milan l’emergenza in difesa è ben nota. Tanto che, con ogni probabilità, Stefano Pioli opterà ancora per Theo Hernandez centrale. Un’opzione che però non spaventa il tecnico rossonero, come riferito in conferenza stampa: «Nel calcio di oggi i centrali sono quelli che hanno spazio e tempo per fare le giocate. Theo, quando ha la palla, ci dà soluzioni diverse»
Attenzione soltanto alle condizioni di Djimsiti, l’unico che potrebbe recuperare in extremis. «Infortunati sono giocatori come Touré, Palomino e Toloi, che sono cronici. Gli altri tipi di infortuni sono nella regola, Kolasinac ha una distorsione alla caviglia, ma ha fatto una serie di partite incredibili. Djimsiti? Lui potrebbe rientrare, farà un test…vedremo». Il resto della difesa è però in condizioni precarie, tanto che lo stesso Gasperini ha ammesso: «La difesa a 4? Può essere un’opzione, nelle nostre condizioni per forza. E’ difficile sbagliare: siamo questi».
