Gattuso sa di non potersi permettere alcun passo falso, ecco perché seppur tentato, evita di lanciarsi alla garibaldina con le due punte o modificare il proprio undici titolare azzardando scelte scellerate
La recente storia rossonera parla chiaro: il Milan con al centro della manovra un giocatore di grande classe e visione di gioco ha dominato la scena. Andrea Pirlo ha fatto le fortune del Diavolo, lui che nasceva trequartista e che da mediano d’impostazione è entrato nell’elite dei giocatori più forti di tutti i tempi. Oggi la rosa in mano a Gattuso pecca di un profilo simile, Biglia e Montolivo sono elementi di qualità, ma più frangiflutti che architetti. Il secondo rispetto all’argentino ha più nel suo bagaglio la giocata a lunga gittata, ma per caratteristiche dista comunque oltre una spanna dal fuoriclasse ex-rossonero. Gattuso sta studiando innovazioni tecnico-tattiche, ma la classifica e una certa lucidità non gli permettono di sperimentare.
CALHANOGLU ALLA PIRLO «Calhanoglu alla Pirlo? Ci ho pensato, ma adesso abbiamo gli obiettivi da centrare e non posso provare nuovi ruoli». Gattuso sempre cristallino in ogni sua disamina ha rasserenato tutti, il Milan non è fermo alle impostazioni e alle impartizioni attuali, ma guarda oltre. La manovra necessita di maggiore inventiva, soprattutto per favorire il lavoro degli attaccanti chiamati a spendersi molto per la squadra risultando poi meno efficaci in zona gol. Il mister tutto questo lo sa e lo ribadisce sin dalla prima settimana di lavoro, ma i rossoneri devono fare di necessità virtù. La Champions è ormai un miraggio, una piacevole illusione che merita di essere tenuta da conto, ma è l’Europa League l’obiettivo reale da non mancare. Davanti Roma, Lazio e Inter sono ormai lontane, meno, Fiorentina, Atalanta, Sampdoria e Torino pronte a farsi sotto al Milan attualmente sesto. Gattuso sa di non potersi permettere alcun passo falso, ecco perché seppur tentato, evita di lanciarsi alla garibaldina con le due punte o modificare il proprio undici titolare azzardando scelte scellerate. Il rinnovo contrattuale è stato firmato, l’estate è vicina e quindi, ci sarà tempo per sperimentare novità tecnico-tattiche, quelle che domani potrebbero essere svolte, oggi rischierebbero di apparire come scommesse.