Le perquisizioni effettuati a Casa Milan, relative alla cessione del club rossonero a RedBird, potrebbero prescindere dal contenzioso tra Blue Sky ed Elliott
Pomeriggio intenso quest’oggi a Casa Milan. La Guardia di Finanza ha perquisito gli uffici della sede rossonera e le abitazioni private degli indagati, tra cui l’amministratore delegato Giorgio Furlani e il suo predecessore Ivan Gazidis. L’inchiesta della Procura di Milano riguarda il presunto reato legato alla cessione del club da parte del fondo Elliott e alla successiva acquisizione da parte di Gerry Cardinale, numero uno di RedBird.
Ma cosa potrebbe celarsi dietro alle perquisizioni effettuate oggi a Casa Milan? Forse l’eterno contenzioso tra Blue Sky ed Elliott relativo alla cessione della società a RedBird del 2022? Come si legge sul Corriere della Sera, sembra che questo deciso passo nell’inchiesta della Procura di Milano possa prescindere proprio dall’eterno e aspro scontro giudiziario portato avanti da mesi da Blue Sky, ovvero il fondo dei finanzieri Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo, già socio di minoranza del Milan tramite i veicoli lussemburghesi Project Redblack e Rossoneri (5% di Blue Skye e 95% di Elliott) utilizzati prima nel 2018 per subentrare all’inadempiente cinese Yonghong Li e poi nell’agosto 2022 in occasione della cessione del club rossonero a Gerry Cardinale, numero di RedBird.
Cessione Milan, il contenzioso eterno tra Blue Sky ed Elliott
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Che ci sia dietro il contenzioso aspro ed eterno tra Blues Sky ed Elliott dietro alle perquisizioni della Guardia di Finanza effettuati oggi a Casa Milan? Secondo quanto si legge sul Corriere della Sera, tutto prescinderebbe dal suddetto scontro. Ecco quanto si legge sul quotidiano:
Questa svolta nell’inchiesta milanese prescinde dalle recriminazioni e dall’aspro contenzioso giudiziario innescato da mesi (ma sinora senza successo) da Blue Skye, il fondo dei finanzieri Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo, già socio di minoranza del Milan attraverso i veicoli lussemburghesi Project Redblack e Rossoneri (5% di Blue Skye e 95% di Elliott) usati prima nel 2018 per subentrare all’inadempiente cinese Yonghong Li e poi nell’agosto 2022 per cedere il Milan a RedBird. Blue Skye da tempo lamenta infatti di essere stato tagliato fuori dalle scelte proprietarie di Elliott, e l’anno scorso aveva anche chiesto al Tribunale Fallimentare di Milano di aprire una procedura di liquidazione giudiziale nei confronti della «super-società di fatto» asseritamente partecipata dalle società lussemburghesi Project Redblack e Rossoneri Sport Investment: ma lo scorso 17 novembre i giudici Macchi-Barbieri-Rossetti avevano dichiarato il difetto di giurisdizione italiana in relazione al presupposto di questa causa, e cioè l’asserito «Centro degli interessi principali del debitore» («Comi» nell’acronimo inglese). Rigetto che un portavoce del fondo Elliott aveva accolto con «soddisfazione ma senza sorpresa» per «solo uno dei numerosi contenziosi frivoli e vessatori avviati da Blue Skye