Per due volte finì nel mirino dell’Inter, che poi alla fine prese un certo Lukaku. «Fa cose che altri non possono neanche immaginare» disse il suo allenatore ai tempi delle giovanili dello Sporting. Il Milan era nel destino fin dai primi passi in salotto, alla Play.
Curiosità Leao: quanti paragoni!
Curiosità Leao – Nonostante la giovane età e un futuro tutto da scrivere, ha già ricevuto numerosi apprezzamenti. I paragoni che lo circondano sono fin troppo esagerati. Qualcuno rivede in lui caratteristiche del colombiano dell’Atalanta Duvan Zapata, altri, quando indossava la maglia del Lille, lo accostavano invece al campione Kylian Mbappé del Paris Saint-Germain. Ai tempi dell’Under 19 dello Sporting Lisbona, invece, il suo ex allenatore Tiago Fernandes disse di lui: «Con il pallone fa cose che altri non possono neanche immaginare». Al Milan ricorda per velocità e forza fisica un certo George Weah, Pallone d’Oro nel 1995.
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La telefonata al papà dopo ogni gol
Rafa telefona ogni volta che gonfia la rete. È la sua esultanza, ormai un vero e proprio marchio di fabbrica. Non è l’unico però a mimare il gesto del telefono quando segna: lo fa anche Gabriel Jesus del Manchester City. Con una curiosa differenza: se l’attaccante brasiliano in Premier la dedica all’ex fidanzata, che dal giorno in cui è diventato un campione lo continua a tempestare di telefonata, Rafael Leao si rivolge a suo padre: un gesto come per rassicurarlo, “va tutto bene”, quando lui non è allo stadio sugli spalti ad assistere alle sue partite. «Ho iniziato ad esultare così ai tempi dello Sporting Lisbona – ha raccontato l’attaccante del Milan –. Era come se facessi una chiamata a mio padre per dirgli “Ho segnato un altro gol per te, papà”. È nata così».
Curiosità Leao: giocava nel Milan già da piccolo, alla PlayStation
Nato il 10 giugno del 1999, come tutti i millennials che si sono avvicinati al mondo del calcio ama dilettarsi anche davanti allo schermo con il joystick tra le mani. Strumenti musicali? Nessuno. È da sempre un super appassionato di PlayStation, ci gioca ogni volta che tra un allenamento e l’altro ha un po’ di tempo libero. Ovviamente gioca a…calcio! Di recente la EA Sports gli ha recapitato a Milanello una copia personalizzata di FIFA 21. Ma la curiosità è certamente un’altra: da ragazzino, il piccolo Rafa dal salotto di casa sognava di emulare i grandi campioni della storia più recente. Alla Play, a Fifa, era solito scegliere il Milan di Ricky Kakà, come lui stesso ha raccontato in un’intervista: «Sceglievo sempre il Milan perché è una squadra molto forte che ha vinto tante volte la Champions». Ora è lui il protagonista reale sul verde di San Siro.
Il record condiviso con Sancho e Havrts
Sono poche le giovani promesse del calcio in Europa a vantare almeno otto gol nei cinque principali campionati del continente. Ebbene, Rafael Leao è proprio uno di questi. Nello specifico, il portoghese (a segno in Primeira Liga, in Ligue 1 e Serie A) è uno dei tre calciatori nati dopo il 1° gennaio 1999 ad aver raggiunto questo speciale record. Come lui, Jadon Sancho del Borussia Dortmund e Kai Havrts del Bayer Leverkusen.
L’Inter voleva portarlo alla Pinetina
Altra curiosità: Leao poteva diventare interista. Per poco, pochissimo, il rosso stava per diventare blu. “L’Inter ora punta Leao, il leone che ha già divorato la Juve”, titolava la Gazzetta dello Sport il 19 luglio 2019. I nerazzurri provarono a prendere il portoghese addirittura due volte. Il primo tentativo nell’ottobre del 2017, quando Rafa, allora diciottenne, centravanti della Primavera dello Sporting Lisbona, frenò 4-1 i pari età della Juventus a Vinovo in Youth League: segnò una doppietta, procurò il calcio di rigore per il terzo sigillo e confezionò l’assist per il quarto gol. Tutto in quarantacinque minuti di gioco. Il bis nel match di ritorno: gol e assist e Juve fermata sul 2-0. Finì nel mirino dei bianconeri ma soprattutto dell’Inter, che un anno dopo, quando in prima squadra chieste la rescissione del contratto al seguito dell’aggressivo alla squadra di un gruppo di ultras dello Sporting, provò a portarlo a Milano. La situazione nel Club portoghese a livello legale era piuttosto ingarbugliata, così il direttore sportivo dei nerazzurri, Piero Ausilio, fece un passo indietro e la trattativa non decollò. Leao così si trasferì al Lille, in Francia. Nell’estate del 2019 Rafa è finito sul mercato e all’Inter si sono nuovamente drizzate le antenne. Per un momento, in casa nerazzurra si pensò addirittura a Leao come alternativa a Romelu Lukaku. La Gazzetta scrisse: “l’investimento sul ventenne, che può coprire quasi tutti i ruoli d’attacco, può scattare solo qualora si decida di abbandonare la pista Lukaku”.