I rossoneri migliori e i peggiori di Genoa-Milan.
Dopo tre sconfitte consecutive, il Milan finalmente torna a vincere. La gara non era certo facile, il Genoa di Andreazzoli, sempre più in bilico dopo la sconfitta, aveva un disperato bisogno di punti. Partita dai due volti: primo tempo a tinte rossoblù: con i padroni di casa più vogliosi e più affamati rispetto al solito diavolo moscio e compassato. Nella ripresa, invece, bastano gli ingressi di Leao e Paquetà per cambiare la gara. I rossoneri rischiano la beffa quando Mariani concede, al novantesimo minuto, il calcio di rigore per un contatto molto dubbio tra Kouame e Reina ma, fortunatamente, il portiere spagnolo (titolare a sorpresa a causa del forfait di Donnarumma pochi minuti prima di scendere in campo), para il rigore a Schone, riscattando la papera che aveva permesso al Genoa di passare in vantaggio. Tre punti vitali per un Milan che, comunque, continua a non convincere affatto.
GENOA-MILAN: CHI SALE
I migliori della gara di ieri sera sono, senza ombra di dubbio, Rafael Leao e Lucas Paquetà. Lasciati inspiegabilmente fuori dagli undici titolari, entrano ad inizio ripresa e cambiano radicalmente le sorti dell’incontro. Il portoghese è imprendibile, non perde un pallone nemmeno per sbaglio. Salta avversari come birilli e trova sempre la giocata intelligente quando è in difficoltà. L’unica volta che gli rubano la palla si procura il penalty, perché Biraschi gli intercetta la sfera con il braccio. Paquetà, invece, è straordinariamente brasiliano nelle giocate. Con astuzia sfrutta la leggerezza di Romero, che gli lascia il pallone e si allontana senza chiedere le distanze, permettendo al fantasista rossonero di lanciare in porta Hernandez che sigla il pareggio del diavolo, cogliendo di sorpresa la difesa genoana. Salta l’uomo spesso e volentieri, creando spazi importanti nella metà campo avversaria. Andreazzoli dice di non averlo visto perché la sua difesa lo ha contenuto, ma la verità è che i suoi difensori non l’hanno visto e basta. Giampaolo, in questo momento, non può fare a meno di questi due: sono i giocatori più in forma della squadra rossonera.
GENOA-MILAN: CHI SCENDE
Anche nella sfida di Marassi, i peggiori sono sempre i soliti: Calhanoglu, Piatek, Suso e Calabria. Il turco è l’arma in più per gli avversari: lento, svogliato, impreciso e privo di personalità. Forse qualche gara in panchina non gli farebbe affatto male. La punta polacca, invece, non c’entra nulla con gli schemi rossoneri, non ce n’è. Lui è un finalizzatore, la palla deve riceverla in area e non a centrocampo, altrimenti è davvero nullo. Lo spagnolo, ormai, è più prevedibile della pioggia quando il cielo è nero. Effettua dei passaggi sulle mani a Radu spacciandoli per tiri in porta. Nelle ripartenze rossonere, tocca la palla minimo cinque volte, prima di fermarsi e permettere ai rossoblù di rimettersi in posizione: inspiegabile il suo impiego continuo ed incondizionato. Infine, troviamo Calabria: il terzino rossonero si dimostra ancora una volta ingenuo, rimediandosi un rosso (il secondo in stagione) a dir poco ridicolo: in una zona di campo altamente pericolosa, pressato da Kouamé, tenta un goffo colpo di tacco mal riuscito, facendosi rubare palla dall’attaccante genoano, prima di strattonarlo da dietro e, di conseguenza, farsi dare il secondo cartellino giallo e quindi il rosso. Inspiegabile l’involuzione del giovane rossonero rispetto allo scorso anno.
E REINA?
Il protagonista della serata, in ogni caso, è stato senza dubbio Pepe Reina. L’esperto portiere spagnolo, viene chiamato in causa a due minuti dal fischio d’inizio, quando Donnarumma dà forfait. Dopo una mezzora ben giocata, compie una topica clamorosa sulla punizione di Schone, permettendo al Genoa di passare in vantaggio. Nella ripresa sbaglia qualche uscita di troppo, senza rischiare più di tanto. Nell’ultimo minuto di gioco, accade l’episodio clamoroso che svolta la sua gara e quella dei suoi compagni. Reina sbaglia il tempismo nell’uscita bassa su Kouamé, l’ivoriano cade a terra, senza essere nemmeno sfiorato dal portiere rossonero, ma Mariani concede il penalty al grifone. Sul dischetto si presenta Schone ma, questa volta, l’estremo difensore spagnolo si riscatta, respingendo l’esecuzione dell’olandese. Questo, dunque, è il racconto della gara di Pepe Reina: croce e delizia dei rossoneri nella sfida di Marassi.
