L’ex difensore del Milan Andrea Conti ha parlato del suo passato in rossonero affermando che non ha retto la pressione di San Siro. Il motivo
Vi ricordate Andrea Conti, il promettente difensore che il Milan prelevò nel 2017 dall’Atalanta per ben 24 milioni di euro, convinto di aver fatto un grandissimo colpo di mercato, ma che poi si rivelò un enorme flop? Ecco, oggi il 30enne è svincolato e ha rilasciato un’intervista parlando del suo periodo in rossonero.
Conti ha spiegato che non ha retto la pressione di San Siro e ha sofferto tanto il passaggio in un club come il Milan: “Non saprei dire cosa non abbia funzionato perché sono successe tante cose; il fatto di aver cambiato tanto non ha aiutato, poi ci sono state pressioni in più rispetto al solito, legate alle grosse spese sul mercato, che non siamo riusciti a reggere”.
Gli infortuni, poi, hanno interrotto la crescita dell’allora giovane difensore, che ha affermato di aver vissuto un vero e proprio incubo. Ecco le dichiarazioni:
Mi sono fatto male subito, a settembre. Sono comunque riuscito a giocare le prime partite guadagnando la nazionale ed esordendo, poi mi sono infortunato e da lì è stato un calvario. Nonostante mi fossi ripreso un po’ nel 2020 ci sono state dinamiche che mi hanno portato ad andare via. Comunque è stato un onore indossare la maglia rossonera. Giocando a San Siro ho realizzato un sogno
Ex Milan, Andrea Conti torna sul suo passato in rossonero e spiega perché ha fatto così tanta fatica!
Ex Milan, Andrea Conti: non ho retto la pressione di San Siro e…
LEGGI ANCHE Calciomercato Milan, Noah Okafor verso l’addio? Zlatan Ibrahimovic spara alto! La valutazione
Adesso, però, Conti si sente pronto e ha voglia di tornare nuovamente in campo:
Vorrei una nuova avventura, anche se so che non è semplice perché è tanto tempo che non gioco. Non ho avuto possibilità, non sono stato cercato questa estate né ultimamente, ma la vivo bene. Non ho l’ansia dovuta all’essere senza squadra, perché sono consapevole del mio passato e di quanto possa essere difficile per una società cercare di ingaggiarmi.
Resto in attesa di una chiamata ma deve essere quella giusta, con tutti i problemi che ho avuto non me la sentirei di andare in una realtà in cui non c’è chiarezza o in cui non mi sento benvoluto al 100%. Attendo la chiamata giusta, ma non per sempre: mi do un limite, che penso sia il mercato di gennaio. Se non avrò offerte poi prenderò le mie decisioni, perché comunque è difficile star fermo tanto




