Sono passati tre mesi dall’esonero di Paulo Fonseca da parte del Milan, ma il tecnico portoghese non ha digerito quella separazione, come dimostrano le dichiarazioni rilasciate al Guardian. L’allenatore, in forza al Lione, ha lanciato una frecciatina piuttosto chiara al club rossonero e al calcio italiano esprimendo una certa amarezza sulla fine della sua esperienza a Milano.
Il Milan aveva deciso di esonerare Fonseca lo scorso dicembre, quando la squadra si trovava all’ottavo posto in classifica. Al suo posto è arrivato Sergio Conceiçao, che ha portato a casa la Supercoppa Italiana ma non è riuscito a risollevare le sorti del campionato. Attualmente, i rossoneri occupano la nona posizione in Serie A, con nove punti di distacco dalla zona Champions League. Il cambio in panchina, dunque, non ha portato i risultati sperati, come sottolineato anche dal Guardian.
Nell’intervista, Fonseca ha parlato principalmente della squalifica di nove mesi inflitta dopo un alterco con l’arbitro Millot in Lione-Brest. Tuttavia, non è mancato un riferimento al Milan. Pur senza entrare nei dettagli della sua esperienza rossonera, l’allenatore ha evidenziato come la squadra non attraversasse un momento facile già prima del suo arrivo: “Negli ultimi dieci anni il Milan ha vinto solo uno scudetto. È un periodo complicato per loro”, ha detto Fonseca, sottolineando come avesse apprezzato il tempo trascorso a Milano e rimarcando il dispiacere per non aver potuto proseguire il suo lavoro.
L’ex tecnico della Roma ha poi criticato anche l’approccio del calcio italiano rispetto ad altri contesti, come quello inglese.
“La mentalità in Italia è molto diversa. In Inghilterra agli allenatori viene dato più tempo. Ma è il loro modo di vivere il calcio”, ha commentato.
Secondo Fonseca, dunque, la mancanza di pazienza da parte del Milan avrebbe impedito il raggiungimento dei risultati. Tuttavia, questa visione non è condivisa da buona parte dei tifosi, che difficilmente rimpiangono il suo operato.