Doppio messaggio sui social e torna il sereno. Il post sulla serie Netflix “The Last Dance” era indirizzato allo spogliatoio dei Galaxy.
La notizia è destinata a lasciare una coda di polemiche. Ma tant’è, Ibra è Ibra e la polemica con lui è quasi all’ordine del giorno. Misterioso, sibillino, diverso. Ieri Zlatan, in serata, ha postato sui suoi canali social una foto mentre scruta Milano dalla sua abitazione in Città, affacciata su piazza Gae Aulenti. Il copy è in pieno stile Ibra: “Dio è tornato a ti guarda”. Sembrava di qualche giorno fa e invece… Ha lasciato Milanello e la quarantena forzata dopo appena 48 ore dal suo rientro in Italia. Altro che due settimane di isolamento nel centro sportivo a distanza dai compagni. Ibra è Ibra, superiore in tutto, anche alle regole.
Ibra retroscena Milan: l’ultima danza (in rossonero)?
Era sbarcato a Malpensa lunedì e ad attenderlo aveva trovato un medico e un tampone. Il primo a cui si è sottoposto. Poi il viaggio verso Carnago e la quarantena imposta in Italia a chi fa ritorno dall’estero. Nel mezzo qualche sgambata individuale e quel post sui social, il primo della settimana, che in molti hanno avuto difficoltà a mettere a fuoco: il riferimento a Michael Jordan e alla serie Netflix sulla sua carriera a Chicago (“The Last Dance”) ha messo in allarme i tifosi del Milan. Messaggio diretto a Gazidis? Niente affatto. Piuttosto, quella frase (“Ora vedete com’è giocare con un vincente”) era riferita allo spogliatoio dei Los Angeles Galaxy, dal quale di recente sono uscite sui media dichiarazioni poco rispettose nei suoi confronti. «Mi dicono che non sia un gran compagno» aveva svelato Emiliano Insua, stuzzicando Zlatan. A spendere ogni dubbio ieri il campione svedese ha lanciato una diretta dal campo centrale di Milanello accompagnata da un nuovo messaggio, a voce, con tanto di stemma del Milan in bella mostra: «La mia passione, il mio lavoro. Ricordatevelo». Poi non l’ha salvata.
Ibra retroscena Milan: doppio tampone, doppio k
In questi giorni si è sottoposto a un secondo tampone e ha ricevuto il responso dei medici: negativo in entrambi i test. Così è arrivato il via libera dalla Regione Lombardia al rientro in città nel suo lussuoso appartamento con bella vista sulla torre Unicredit. Oggi Zlatan tornerà a Milanello ma lo farà finalmente da aggregato alla squadra. Non sarà ancora possibile allenarsi tutti insieme (anche se a Roma, la Lazio ha già sostenuto la prima partitella in famiglia dopo la pandemia) ma è solo questione di giorni. Lunedì in Italia scatta una nuova fase per il calcio, con meno restrizioni ma la stesso livello di controlli per tutelare al meglio atleti e staff, e prevenire il diffondersi di una nuova scia di contagi. All’orizzonte c’è una data ieri confermata anche dal presidente del Coni Malagò «al 99 per cento»: sabato 13 giugno la Serie A potrà (potrebbe) ripartire davvero.