Kalinic arbitro del derby di Milano, mentre Ibrahimovic e Belotti potrebbero diventare i primi due grandi rimpianti del nuovo Milan. Il mercato impazza, ma il Diavolo c’è
Il Milan va di fretta, Fassone e Mirabelli vogliono portarsi avanti con il lavoro, salvo poi “rifiatare” a raduno avvenuto e ritiro iniziato. I primi giorni di luglio segnano la deadline prefissata dal duo milanista per consegnare a Vincenzo Montella una rosa non completa, ma già ben strutturata. I rinforzi resi noti finora fanno ipoteticamente parte dell’undici titolare, ma il gruppo necessita di ulteriori innesti e cessioni. Si attendono novità riguardanti Gigio Donnarumma, la sua conferma spianerebbe la strada alla dirigenza rossonera che intanto, pensa a ritoccare la difesa (sempre caldi i nomi di Andrea Conti e Gonzalo Rodriguez), non perdendo di vista il centrocampo, ma soprattutto l’attacco. È proprio il reparto avanzato quello che sta facendo registrare il maggior numero di indiscrezioni.
GIOCO D’ATTESA – Fali Ramadani (uomo molto vicino alla Fiorentina) ha già incontrato Fassone e Mirabelli, illustrando loro le idee del club viola e quelle di Nikola Kalinic. L’approdo in Italia di Erceg (agente del giocatore), lascia intendere che c’è voglia di giungere ad una conclusione. Stando ai fatti e mettendo volutamente da parte l’Inter (intromessasi di forza tra il Milan e Kalinic), il quadro appare chiaro: i rossoneri puntano forte sul croato. A minare la serenità della dirigenza milanista ci sono però alcune situazioni che potrebbero sbloccarsi e risultare a loro modo appetibili. I nomi di Zlatan Ibrahimovic e Andrea Belotti (per quanto distanti) restano assolutamente vivi, due piste difficilissime da percorrere, ma non del tutto tramontate. Lo svedese (dai costi gestionali fuori da ogni portata, ma dal cartellino a euro zero), rappresenta la suggestione massima. Un nome che già da solo scalda l’animo del tifo milanista, personaggio che contribuirebbe da subito a incrementare gli introiti nelle casse di via Aldo Rossi. Come noto, lo sviluppo del brand Milan sul mercato asiatico è uno dei punti focali della nuova dirigenza. Chi meglio di un “vecchio” fenomeno potrebbe garantire vendite, immagine e leadership nello spogliatoio? L’alternativa (meno mediatica a Re Zlatan) è Belotti. Il bomber granata costa tanto (circa 100 mln), ma dalla sua ha un ingaggio più leggero e una maggiore longevità nel progetto Milan. La situazione del “Gallo” è nota a tutti, lui non ha mai dichiarato di voler migrare altrove, Cairo ha invece ribadito più volte di voler trattenere il giocatore ed essere disposto a parlare solo di determinate cifre. Le tante contropartite tecniche in dote al Diavolo allettano il Toro, ma ad oggi, la preferenza è per il solo cash. Sia Ibra che Belotti potrebbero giovare al Milan quanto (o forse più) di Kalinic. Fassone e Mirabelli dovranno decidere se attendere l’apertura di nuovi scenari o, archiviare il capitolo centravanti chiudendo rapidamente per il croato.